Dracula fa il suo plateale ingresso nella cultura occidentale grazie al romanzo di Bram Stoker, che delinea il personaggio del conte ispirandosi alla figura del terribile Vlad III principe di Valacchia, uomo crudele e sanguinario con l'amabile abitudine di impalare i suoi nemici.
L'immortale vampiro icona della storia della letteratura e della cinematografia mondiali sta però tirando le cuoia, costretto dalla lobby gay ad una involuzione imbarazzante. Il vampiro che terrorizza le giovani vergini è infine diventato un adolescente con genitori divorziati e bisognoso d'affetto.
Il Dracula di Stoker, ripreso poi dalla cinematografia della prima metà del '900, è un personaggio inquietante avvolto nella leggenda, capace di terrorizzare interi, impotenti popoli, perno dell'eterna lotta tra bene e male. Il mondo in cui si muove è avvolto dalle tenebre, galante e affascinante il vampiro è altresì crudele e letale. Dracula vive attraverso il racconto degli altri senza mai parlare di sé in prima persona, questo permette di mantenere la sua figura celata dietro un velo di mistero, magnificandone la spietatezza. Il principe dei non morti è l'incarnazione del male sulla terra, non è condizionato da amore o pietà ma solo da un micidiale istinto di sopravvivenza. E secolo dopo secolo Dracula riesce a sopravvivere portando con sé oscurità, sesso e orrore.
E poi arrivano, sconcertanti e letali, gli anni '80 ad iniziare il luogo e inesorabile percorso di profanazione. Il vampiro decide di vole diventare un uomo comune, simile a tutti gli altri per bisogni e desideri e, spinto da un moto di altruismo, propone al prossimo la dannazione eterna così da avere compagnia per i secoli a venire. Il passo successivo è quello di fargli desiderare il bene, pur essendo costretto a vivere nel male.
Il mutamento diventa non più così drammatico quando arriva Twilight. Tutto l'immaginario gotico va a farsi benedire, il vampiro inizia a passare la piastra sul ciuffo ossigenato e farsi scaricare dai peggio gabinetti della scuola. E su questa rilettura dei succhiasangue preferirei non aggiungere altro, perché ogni altra parola mi costerebbe la galera.
Il quadro è drammatico, hipster e bimbiminkia ci circondano ma noi rappresentiamo l'ultimo baluardo della resistenza. Dunque è vostro dovere morale difendere il buon nome del principe delle tenebre, per cominciare potreste bruciare il fantoccio di Stephenie Meyer nelle piazze delle vostre città.
Al rogo gli infedeli profanatôri di leggende!!! Anzi 'mbalateli va'...
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