mercoledì 3 ottobre 2012

Classe 1999



Thriller del 1989 diretto da Mark L. Lester e ambientato in una crudele Seattle.

Episodi di violenza scuotono le scuole superiori, le bande giovanili hanno il controllo dell’intera città, tutti quelli che hanno più di sedici anni probabilmente sono morti di crepacuore, la polizia se l’è data a gambe da mo’ e ci si rivolge ancora una volta agli scienziati per risolvere questa spinosa questione. Il dipartimento di difesa educativa parte dunque con un nuovo progetto che garantirà lo svolgimento delle lezioni al liceo Kennedy, perché è l’ignoranza che genera la violenza. A capo della sperimentazione c’è il Dottor Bob Forrest, anche detto occhi di ghiaccio e sorriso d’atleta, che manda avanti tre super professori androidi per insegnare la buona educazione a questi adolescenti un filino irrequieti. Adesso basta con la brutalità sfrenata, tutti a studiare come Achille ha fatto a pezzi Ettore. Ed ecco ora il nostro protagonista, Cody Culp, che già si è fatto una decina di anni di carcere e ne esce devastato nel corpo e nello spirito. La scuola, oltre agli
androidi fumatori di pipa, ha assunto anche un altro paio di guardie con tanto di tenuta antisommossa, che non si può mai sapere che ti combinano ‘sti giovini. Appena iniziano le lezioni, si capisce subito che i nuovi insegnanti non adottano propriamente il metodo Montessori, pensano bene di conquistare il cuore degli studenti pestando un po’ di bulletti qua e là. Ma in tutta questa violenza, ecco l’ammore, la bionda figlia del preside Christie punta lo scapestrato Cody, ed è subito favola romantica. Vabbè, passano un paio di giorni e ai robottoni piace sempre di più veder scorrere il sangue dei ragazzini e senza perdere troppo tempo ne fanno subito fuori un paio, ma del resto sono progettati dal Dottor Morte, quindi non ci si può aspettare altro. Ma Cody, che è stato carcerato e la sa lunga, capisce subito che dietro a queste morti ci sono i professori, allora prende la sua ragazzetta e insieme vanno a curiosare un po’ nella spazzatura e nei cassetti dei nuovi docenti, che la violazione di domicilio fa curriculum, e nella dispensa trovano scorte infinite di olio motore, ma prima che i due riescano a capirci qualcosa, ecco che i robocop tornano a casa, scoprono i due teen ager e inizia l’inseguimento forsennato, che però finisce in un buco nell’acqua, in tutti i sensi. Giorno dopo giorno, i robot sviluppano un’irrefrenabile  sete di sangue ed elaborano un piano geniale per farla finita una volta per tutte, fanno in modo che le due bande della città inizino a entrare in conflitto tra loro, i giovani gaglioffi naturalmente ci cascano con tutte le scarpe e giù a darsele di santa ragione. Un dettaglio però non sfugge all’acutissimo Cody, capisce che è tutta una montatura dei cyborg  e riunisce le due bande in un unico anelito e tutti insieme appassionatamente dichiarano guerra agli androidi. Le ostilità sono ufficialmente aperte. Chissà se un centinaio di ragazzini, riuscirà a sconfiggere tre robot, che si, sono parecchio forti e parecchio incazzati, ma sono comunque tre… chissà.

Il film è un po’ troppo lungo per i miei gusti e ci sono interminabili scene di pestaggi nelle aule chiassose, interminabili scene di analisi introspettiva dei giovani adolescenti disturbati, interminabili scene di guerriglia a scuola, insomma è decisamente noioso.

E mentre ci si annoia si medita profondamente su dove si vuole andare a parare e io ho capito che:
·        le banane sono ricche di potassio;
·        non accettate mai gli insulti si un analfabetE di periferia, che abiti almeno in centro, diamine;
·    se compri il reggiseno di pizzo, è buona creanza compare anche le mutande abbinate.



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