Thriller del 1989 diretto da Mark L.
Lester e ambientato in una crudele Seattle.
Episodi di violenza scuotono le scuole
superiori, le bande giovanili hanno il controllo dell’intera città, tutti
quelli che hanno più di sedici anni probabilmente sono morti di crepacuore, la
polizia se l’è data a gambe da mo’ e ci si rivolge ancora una volta agli scienziati
per risolvere questa spinosa questione. Il dipartimento di difesa educativa
parte dunque con un nuovo progetto che garantirà lo svolgimento delle lezioni
al liceo Kennedy, perché è l’ignoranza che genera la violenza. A capo della
sperimentazione c’è il Dottor Bob Forrest, anche detto occhi di ghiaccio e
sorriso d’atleta, che manda avanti tre super professori androidi per insegnare
la buona educazione a questi adolescenti un filino irrequieti. Adesso basta con
la brutalità sfrenata, tutti a studiare come Achille ha fatto a pezzi Ettore.
Ed ecco ora il nostro protagonista, Cody Culp, che già si è fatto una decina di
anni di carcere e ne esce devastato nel corpo e nello spirito. La scuola, oltre
agli
androidi fumatori di pipa, ha assunto anche un altro paio di guardie con
tanto di tenuta antisommossa, che non si può mai sapere che ti combinano ‘sti
giovini. Appena iniziano le lezioni, si capisce subito che i nuovi insegnanti
non adottano propriamente il metodo Montessori, pensano bene di conquistare il
cuore degli studenti pestando un po’ di bulletti qua e là. Ma in tutta questa
violenza, ecco l’ammore, la bionda figlia del preside Christie punta lo
scapestrato Cody, ed è subito favola romantica. Vabbè, passano un paio di
giorni e ai robottoni piace sempre di più veder scorrere il sangue dei
ragazzini e senza perdere troppo tempo ne fanno subito fuori un paio, ma del
resto sono progettati dal Dottor Morte, quindi non ci si può aspettare altro.
Ma Cody, che è stato carcerato e la sa lunga, capisce subito che dietro a
queste morti ci sono i professori, allora prende la sua ragazzetta e insieme vanno
a curiosare un po’ nella spazzatura e nei cassetti dei nuovi docenti, che la
violazione di domicilio fa curriculum, e nella dispensa trovano scorte infinite
di olio motore, ma prima che i due riescano a capirci qualcosa, ecco che i
robocop tornano a casa, scoprono i due teen ager e inizia l’inseguimento
forsennato, che però finisce in un buco nell’acqua, in tutti i sensi. Giorno
dopo giorno, i robot sviluppano un’irrefrenabile sete di sangue ed elaborano un piano geniale
per farla finita una volta per tutte, fanno in modo che le due bande della
città inizino a entrare in conflitto tra loro, i giovani gaglioffi naturalmente
ci cascano con tutte le scarpe e giù a darsele di santa ragione. Un dettaglio
però non sfugge all’acutissimo Cody, capisce che è tutta una montatura dei
cyborg e riunisce le due bande in un
unico anelito e tutti insieme appassionatamente dichiarano guerra agli
androidi. Le ostilità sono ufficialmente aperte. Chissà se un centinaio di
ragazzini, riuscirà a sconfiggere tre robot, che si, sono parecchio forti e
parecchio incazzati, ma sono comunque tre… chissà.
Il film è un po’ troppo lungo per i miei
gusti e ci sono interminabili scene di pestaggi nelle aule chiassose,
interminabili scene di analisi introspettiva dei giovani adolescenti disturbati,
interminabili scene di guerriglia a scuola, insomma è decisamente noioso.
E mentre ci si annoia si medita
profondamente su dove si vuole andare a parare e io ho capito che:
·
le banane sono ricche di potassio;
·
non accettate mai gli insulti si un analfabetE di
periferia, che abiti almeno in centro, diamine;
· se compri il reggiseno di pizzo, è buona creanza compare
anche le mutande abbinate.
Nessun commento:
Posta un commento