domenica 18 novembre 2012

Ho Sposato un Mostro Venuto dallo Spazio



Sulla scia di pellicole come L’invasione degli ultracorpi nel 1958 vede la luce il film di Gene Fowler Jr, a metà tra l’horror e la fantascienza.

Gli sceneggiatori danno il meglio di loro stessi presentandoci subito amanti viziosi e senza vergogna, prostitute alle quali la vita non ha mai regalato nulla e un capannello di giovani uomini afflitti e scontenti delle proprie vite matrimoniali. Tra questi ultimi c’è Bill Farrell che, a poche ore dalle nozze, decide di lasciare gli amici fatti di amaro (perché amara è la vita) e di andare dalla sua amata per fare le zozzerie. La macchina corre veloce quand’ecco l’agguato. Con un ignobile trucco il mostro della laguna contraffatto fa in modo che il promesso sposo scenda dall’automobile, quindi gli si avvicina con la grazia di un ippopotamo, lo spaventa a morte e poi lo fa scomparire in una nuvola di fumo. Bill però è uno che le promesse le mantiene e il giorno dopo si presenta, anche se un po’ in ritardo,  al suo matrimonio, brinda, lancia confetti e poi via in luna di miele. Ed è
proprio durante la luna di miele che la moglie, Maggie Farrell, capisce che ha fatto una cazzata. Il suo amato Bill è tanto cambiato, non si ubriaca più come un vero yankee, non palpeggia le cameriere e ha anche sviluppato un pessimo carattere. Salto temporale di un anno e nella piccola città in cui vivono gli sposi c’è un  proliferare di uomini tristi che non bevono e sposano le loro fidanzate storiche. Mostri alieni controllano i loro corpi e posseggono le loro mogli, vivono spensierati (ma nemmeno poi così tanto) e hanno il controllo di polizia, bar e compagnie assicurative. La cosa che li distingue più di ogni altra cosa dagli esseri umani è il fatto che vanno in giro a fare secchi cani, gatti e scarafaggi e ogni tanto disintegrano la gente. Ma la giovane sposa, irritata dall’aver preso una così grossa fregatura, decide di seguire il marito che la notte ha l’abitudine di andare per boschi e lo scopre ad intrattenersi con lo Cthulhu palmato. Arriva dunque lo spiegone, il sposo posseduto racconta che le donne-mostro sono tutte morte a causa del riscaldamento solare, quindi i maschi superstiti sono partiti dal loro pianeta d’origine alla ricerca di forme di vita che potessero permettere loro di procreare e sfuggire così all’estinzione. Stupore senza fine di Meggie e corsa folle verso la stazione di polizia. Ma gli sbrirri sono al soldo di questi terribili alieni, allora l’instancabile donna si rivolge al dottor Wayne, che le crede e l’aiuta. La caccia al mostro è aperta. Lo scontro tra umani e alieni sta per avere luogo. Siete pronti?

Il film è molto gradevole e dura il giusto, cioè 78 minuti. La colonna sonora è formidabile. Gli attori sono tutti validissimi, specialmente quando fingono svenimenti.

Gli alieni possono aiutarci a capire qualcosa in più sull’animo umano:
  •  mai chiamare tuo marito “tesoro” che va a finire che poi si fa strane idee;
  • alle passeggiatrici, che hanno un po’ l’animo fanciullesco, piacciono molto le bambole;
  •  un uomo vero sposa una fanciulla del Sud.





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