Horror di Giuliano Carmineo del 1988. Da ricordate la performance di Nelson de la
Rosa, che butta alle ortiche la poca dignità pressata in 71 centimetri di
altezza e si trasforma nell’uomo ratto.
Partiamo subito con lo scienziato che
gioca a fare Dio e che ci riesce, perché innesta il seme di un ratto nell’utero
di una scimmia e viene alla luce un nano malefico che, come se non bastasse,
secerne un super veleno velenossissimo e se ti graffia ti manda al Creatore. Lo
spregiudicato professore vuole presentare questo scherzo della natura ad un
congresso di biogenetica e fare il bullo con gli altri scienziati che, guarda
caso, lo dicevano pazzo. Ma qualcosa va
storto. Primo piano sulla gabbia squarciata , il freak si è fatto uccel di
bosco se non fosse per qualche apparizione su “Mistero”. Cambio di
ambientazione. Modelle discinte che fanno foto su una spiaggia caraibica, con
tanto di autoctono voyeur nascosto dietro alle foglie di fico. Poiché il connubio
figa e sangue paga sempre, il nano arriva alle spalle del guardone e lo secca.
Seguono alcuni minuti pregni di carica erotica e la scoperta del cadavere.
Urla. Marlins, una delle due modelle interpretata da Eva Grimaldi, c’ha i
ciglioni alla Elio (non è un’informazione fondamentale, ma io volevo scriverlo
comunque). Si passa poi nella camera oscura del fotografo Mark, che sviluppa le
foto scattate al mattino e tra una chiappa e l’altra scorge qualcosa tra le
fronde. Ombra di dubbio e poi basta. Alla sera, circostanze molto strane, fanno
si che l’altra modella si rechi ad un appuntamento in un villaggio disabitato,
a piedi, con dei tacchi scomodissimi e vestita come una passeggiatrice. Lunga
scena di tensione, qualcuno la insegue, lei inciampa mille volte mentre un
panzone accoltella muri. Inquadrature interminabili di piedi e stanze vuote.
Colpo di genio, la ragazza decide di nascondersi in un armadio, ma nell’armadio
ci trova l’amico nano, che prima le deturpa il suo splendido volto e poi le
procura la morte. Segue un passaggio tutt’ora, a mio avviso, senza senso. Il
governo caraibico chiama in tutta fretta la sorella di Marlins, e le dicono che
la seducente sorella è morta e lei deve riconoscere il cadavere. Atterrata in
aeroporto prende un taxi con uno sconosciuto e insieme vanno all’obitorio. Alla
fine si scopre che il corpo ritrovato non è quello di Marlins, ma siccome
questa comunque non si trova, la strana coppia (lei è la figlia di un senatore
e lui uno scrittore di gialli con poco gusto nel vestire) si mette sulle sue
tracce. Di nuovo poppe e foto sexy nella foresta e di nuovo cadavere
gocciolante sangue. Presi dalla stizza Marlins, il fotografo e un’assistente
fresca di assunzione partono alla ricerca della civiltà, in modo da poter dare
l’allarme. Naturalmente decidono di provare a chiedere aiuto proprio in una
casa disabitata e, anche qua, dopo aver vagato per 20 minuti buoni,
l’assistente Monique trova la morte. Perché il freak è proprio assetato di
sangue. Fuga dei due superstiti. Questa volta finiscono in una villa in fondo
al parco abitata, guarda caso, dallo stesso scienziato di cui sopra. Il Doc
tutto sommato è amabile, ospita i due, permette ad Eva Grimaldi di fare
un’interminabile doccia e al mostro di spiarla dalla finestra, insomma le solite
cose. Arrivata stoicamente al 45° minuto finalmente capisco che al nano
piacciono le femmine prosperose, ossigenate e senza documenti. Nottetempo poi
lo scherzo della natura fa fuori il povero Mark. A questo punto il dottore
capisce che la sua creatura è in agguato e non potendo più nascondere la
verità, confessa tutto all’incredula Marlins. Non dimentichiamo però che la
strana coppia sta cercando la bella. Riuscirà la mia coniglietta di Playboy
preferita a sopravvivere? Abbraccerà mai sua sorella?
Le espressioni della Grimaldi in questo
film sono imbarazzanti, posso affermare serenamente che è una cagna, al di
sopra di tutti gli altri attori cani del cast. Alcuni personaggi a mio avviso
sono praticamente inutili e non hanno proprio ragione di essere. Per ultimo, le
presunte scene di tensione sono interminabili e finiscono per sortire l’effetto
contrario.
Ma tenete a mente che:
- un ruotino di scorta non basta, ve ne servono almeno 3;
- in America gli esperimenti biologici escono fuori dal cesso;
- per sterminare i topi bisogna essere ostinati e addestrati.
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