martedì 4 dicembre 2012

Quella Villa in Fondo al Parco


Horror di Giuliano Carmineo del 1988. Da ricordate la performance di Nelson de la Rosa, che butta alle ortiche la poca dignità pressata in 71 centimetri di altezza e si trasforma nell’uomo ratto.

Partiamo subito con lo scienziato che gioca a fare Dio e che ci riesce, perché innesta il seme di un ratto nell’utero di una scimmia e viene alla luce un nano malefico che, come se non bastasse, secerne un super veleno velenossissimo e se ti graffia ti manda al Creatore. Lo spregiudicato professore vuole presentare questo scherzo della natura ad un congresso di biogenetica e fare il bullo con gli altri scienziati che, guarda caso, lo dicevano pazzo.  Ma qualcosa va storto. Primo piano sulla gabbia squarciata , il freak si è fatto uccel di bosco se non fosse per qualche apparizione su “Mistero”. Cambio di ambientazione. Modelle discinte che fanno foto su una spiaggia caraibica, con tanto di autoctono voyeur nascosto dietro alle foglie di fico. Poiché il connubio figa e sangue paga sempre, il nano arriva alle spalle del guardone e lo secca.
Seguono alcuni minuti pregni di carica erotica e la scoperta del cadavere. Urla. Marlins, una delle due modelle interpretata da Eva Grimaldi, c’ha i ciglioni alla Elio (non è un’informazione fondamentale, ma io volevo scriverlo comunque). Si passa poi nella camera oscura del fotografo Mark, che sviluppa le foto scattate al mattino e tra una chiappa e l’altra scorge qualcosa tra le fronde. Ombra di dubbio e poi basta. Alla sera, circostanze molto strane, fanno si che l’altra modella si rechi ad un appuntamento in un villaggio disabitato, a piedi, con dei tacchi scomodissimi e vestita come una passeggiatrice. Lunga scena di tensione, qualcuno la insegue, lei inciampa mille volte mentre un panzone accoltella muri. Inquadrature interminabili di piedi e stanze vuote. Colpo di genio, la ragazza decide di nascondersi in un armadio, ma nell’armadio ci trova l’amico nano, che prima le deturpa il suo splendido volto e poi le procura la morte. Segue un passaggio tutt’ora, a mio avviso, senza senso. Il governo caraibico chiama in tutta fretta la sorella di Marlins, e le dicono che la seducente sorella è morta e lei deve riconoscere il cadavere. Atterrata in aeroporto prende un taxi con uno sconosciuto e insieme vanno all’obitorio. Alla fine si scopre che il corpo ritrovato non è quello di Marlins, ma siccome questa comunque non si trova, la strana coppia (lei è la figlia di un senatore e lui uno scrittore di gialli con poco gusto nel vestire) si mette sulle sue tracce. Di nuovo poppe e foto sexy nella foresta e di nuovo cadavere gocciolante sangue. Presi dalla stizza Marlins, il fotografo e un’assistente fresca di assunzione partono alla ricerca della civiltà, in modo da poter dare l’allarme. Naturalmente decidono di provare a chiedere aiuto proprio in una casa disabitata e, anche qua, dopo aver vagato per 20 minuti buoni, l’assistente Monique trova la morte. Perché il freak è proprio assetato di sangue. Fuga dei due superstiti. Questa volta finiscono in una villa in fondo al parco abitata, guarda caso, dallo stesso scienziato di cui sopra. Il Doc tutto sommato è amabile, ospita i due, permette ad Eva Grimaldi di fare un’interminabile doccia e al mostro di spiarla dalla finestra, insomma le solite cose. Arrivata stoicamente al 45° minuto finalmente capisco che al nano piacciono le femmine prosperose, ossigenate e senza documenti. Nottetempo poi lo scherzo della natura fa fuori il povero Mark. A questo punto il dottore capisce che la sua creatura è in agguato e non potendo più nascondere la verità, confessa tutto all’incredula Marlins. Non dimentichiamo però che la strana coppia sta cercando la bella. Riuscirà la mia coniglietta di Playboy preferita a sopravvivere? Abbraccerà mai sua sorella?

Le espressioni della Grimaldi in questo film sono imbarazzanti, posso affermare serenamente che è una cagna, al di sopra di tutti gli altri attori cani del cast. Alcuni personaggi a mio avviso sono praticamente inutili e non hanno proprio ragione di essere. Per ultimo, le presunte scene di tensione sono interminabili e finiscono per sortire l’effetto contrario.

Ma tenete a mente che:
  • un ruotino di scorta non basta, ve ne servono almeno 3;
  •  in America gli esperimenti biologici escono fuori dal cesso;
  • per sterminare i topi bisogna essere ostinati e addestrati.




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