Monster movie del 2014 diretto da Emile Edwin Smith, prodotto da The Asylum e terzo capitolo della Mega Shark Trilogy.
L'imbarcazione di due inetti marinai viene lanciata nell'iperspazio dal potente colpo di coda di uno squalo megalodonte per poi ripiombare come una mannaia sulla testa della sfortunata Sfinge di Giza. La temperatura delle acque terrestri si fa sempre più elevata, attirando così squali mastodontici e polipi di dimensioni spropositate che riemergono da non si sa bene quale abisso per uccidere e devastrare. Per provvedere alla salvaguardia di innocenti vite umane viene quindi riunita una task force formata dalle migliori menti che il mondo ha da offrire e che dunque delibera che per sconfiggere uno squalo grosso ci vuole un grosso sottomarino in lega di acciaio rinforzato, dotato di siluri balistici sottomarini e modalità anguilla elettrica e con fattezze di squalo, perché la forma è tutto. Gli eroi di questa incredibile avventura sono Rosie e il suo fidanzato con turbe da ecologista decerebrato. Non c'è tempo per provare e perfezionare la macchina di morte con la quale l'esercito ha
intenzione di distruggere la creatura, il mostro marino si sta dirigendo verso la costa sensibilmente irritato per la mancanza di una mugliera. Rosie è pronta al massimo sacrificio pur di salvare l'umanità e due volte si immerge con il suo sottomarino e due volte spara, non allo squalo ma ad un paio di corazzate pullulanti di giovani e valorosi soldati. Tutti morti. Quanto meno riesce, con una manovra arditissima, a bloccare il flusso di petrolio da un tubo lacerato dall'enorme bestia, il tutto stando comodamente seduta sulla sua poltrona di pilotaggio. Le partorienti australiane posso sentirsi al sicuro, una catastrofe naturale è stata evitata, i loro figli non nasceranno tre occhi e due stomaci. Dopo essersi librata nell'aere intenta in una tragica lotta con la creatura, Rosie prende atto di non essere in grado di sconfiggere il megalodonte, ma altri uomini sono pronti ad agire e, inevitabilmente, muoiono. Solo una donna di così grandi forza e virtù può sconfiggere il temibile squalo. E' lei e nessun altro a dover combattere.
intenzione di distruggere la creatura, il mostro marino si sta dirigendo verso la costa sensibilmente irritato per la mancanza di una mugliera. Rosie è pronta al massimo sacrificio pur di salvare l'umanità e due volte si immerge con il suo sottomarino e due volte spara, non allo squalo ma ad un paio di corazzate pullulanti di giovani e valorosi soldati. Tutti morti. Quanto meno riesce, con una manovra arditissima, a bloccare il flusso di petrolio da un tubo lacerato dall'enorme bestia, il tutto stando comodamente seduta sulla sua poltrona di pilotaggio. Le partorienti australiane posso sentirsi al sicuro, una catastrofe naturale è stata evitata, i loro figli non nasceranno tre occhi e due stomaci. Dopo essersi librata nell'aere intenta in una tragica lotta con la creatura, Rosie prende atto di non essere in grado di sconfiggere il megalodonte, ma altri uomini sono pronti ad agire e, inevitabilmente, muoiono. Solo una donna di così grandi forza e virtù può sconfiggere il temibile squalo. E' lei e nessun altro a dover combattere.
Ancora una volta The Asylum delude, spende il minimo indispensabile per rendere ancora meno, il film è noioso e ripetitivo, divertente quanto una staffilata tra i denti e brutto in modo disarmante. Non si scorge la minima ironia in nessuna scena e gli sceneggiatori non si spendono a rendere la trama un minimo originale. Storie familiari drammatiche, bambine salvate per lenire il senso di colpa fanno pensare ad un accenno presuntuoso di presa sul serio, che in un film del genere non ha senso che compaia. Sarebbe stato molto più utile dare maggiore spazio allo scontro tra il megalodonte e lo squalo meccanico, invece che concentrarsi su rapporti umani stereotipati e banali. Gli effetti sono meno peggio di quanto ci si aspetterebbe, per contro la musica di sottofondo è davvero scadente. La recitazione è blanda e non aiutano di certo la povera sceneggiatura e la misera regia. Non esiste tensione, né suspance, né il benché minimo entusiasmo, le battaglie sono talmente arrancate e mal ideate da non riuscire nemmeno a cadere nel ridicolo. Insomma Mega Shark vs Mecha Shark è una pellicola da evitare a meno che, da cultori del buon trash, non vogliate indignarvi tantissimo.
Nessun commento:
Posta un commento