mercoledì 20 febbraio 2013

Vampires Vs Zombies



Piccola premessa, dopo aver visto questa roba tutti voi che leggete avete il dovere morale di darmi dei soldi, perché per guardare questo film sono un po’ morta dentro, ora mi sento come i giovani soldati americani di ritorno dal Vietnam. Adesso possiamo cominciare.

Horror direct to video del 2004 diretto da Vince D’Amato e liberamente, ma proprio tanto liberamente, ispirato a “Carmilla” di Le Fanu.

Jenna, che non è nemmeno tanto bella da guardare, fa incubi corrotti e si risveglia poi in macchina con il padre, che la sta portando lei-sa-dove. Mentre vanno, investono un uomo incatramato, che credo voglia rappresentare uno zombie, ma la cosa non li turba e procedono giocondi per la loro meta.  Una voce narrante ci dice che c’è vento di tempesta in città, un bizzarro morbo, simile ad una malattia mentale, induce gli uomini all’omicidio e al cannibalismo. Ma ritorniamo a noi. Una donna, che sembra appena uscita da un
bordello, messa la macchina di traverso per strada, costringe i due a fermarsi. Lady Godiva smolla ai due fessacchiotti sua figlia, Carmilla, ridanciana come poche, mentre lei porta l’altra figlia, imbavagliata, all’ospedale dei pazzi. Via. Si riparte verso l’ignoto con Carmilla, seducente come un tir di carta igienica, che ammicca al vuoto. Sosta dal benzinaio per fare pipì. Una donna, di nome Bob, vestita di nero e con un cane al guinzaglio, regala un amuleto a Jenna e uno a Carmilla, così nasce una profonda amicizia. Nell’aria c’è sempre un vago sentore di adescamento, che però muore lì. Poco dopo un altro tizio, con una camicia dai colori sgargianti, entra dal medesimo benzinaio di cui sopra e trova la povera Bob morta ammazzata e il benzinaio che sbava. S’è beccato la malattia perché Carmilla l’ha morso a tradimento. Da un altro benzinaio, che le stazioni di servizio pare siano l’unica ambientazione possibile, il generale incontra Lady Godiva, le molla due ceffoni e prende su la ragazza imbavagliata, pensando si tratti di Carmilla. L’anziano rancoroso che si fregia di cariche militari a caso si scopre essere in combutta con Travis, cioè con il padre di Jenna. Quest’ultimo gli spiega che lo hanno allegramente menato per il naso e che la vera Carmilla ce l’hanno loro. Capita la situazione il generale accosta e abbandona la finta vampiressa nei boschi. La macchina del trio Lescano intanto si ferma. Fumano per ingannare l’attesa del deus ex machina e fumo anch’io per rendere più sopportabile questo strazio. Giacché ci sono, ammazzano un vampiro un po’ zombeggiante, si cambiano d’abito e conversano amabilmente con una poliziotta popputa. Risolto il problema alla macchina si riparte. Segue scena lesbo eccitante come un cane che piscia su un idrante, e poi scena di Jenna che si mette il tampax. Finalmente arrivano in questo stramaledetto luogo misterioso, che proprio non se ne poteva più, cioè in un convento con tanto di cripta. Altra scena lesbo e infinite altre scene insensate. Mentre si aspetta l’arrivo del generale vengono uccise un po’ di educande zombie a colpi di motosega. Giunto infine l’arzillo vecchietto, finalmente si capisce dove si va a parare. La loro missione è di uccidere Carmilla nel suo luogo di sepoltura, in modo da mettere fine alla spirale di orrore e violenza che questa ha generato. Ci riusciranno mai? Io so solo che a quelli non affiderei nemmeno un sacchetto della spazzatura. Ad ogni modo, guardate il film fino alla fine perché il finale è sconcertante e svela anche il motivo del titolo.

Tutto in questo film è desolazione, la sceneggiatura è scritta una foca con il raffreddore, a scegliere i luoghi in cui girare la pellicola c’hanno mandato un cieco e il casting l’ha fatto il tenutario del bordello in cui si serve D’Amato. Un’altra cosa di cui non mi capacito è del perché gli zombie debbano essere ricoperti di bitume, ma mi rendo altresì conto di non essere in grado di contemplare concetti così alti.

Ricordate sempre:
  • anche i vampiri fanno pipì;
  • occhio per occhio, dente per sigaro;
  •  se leggessi un po’ di più non daresti un passaggio ad una che si chiama Carmilla.





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