venerdì 1 marzo 2013

Horror in Bowery Street



Comedy horror del 1987, prima, e per fortuna anche ultima, pellicola di J. Michael Muro, per gli amici, suppongo pochi, Jim Muro.

Il plot, per quello che ho potuto capire, è all’incirca il seguente. Il proprietario di un negozio di liquori di Manhattan trova una cassa di vino rimasta a ad ammuffire in cantina per circa sessant’anni. L’uomo, che vive in una zona che abbonda di barboni e che ha l’animo del capitalista, decide di vendere comunque il vino, ad un prezzo, a mio avviso, onesto. Peccato però che chiunque beva il torcibudella "Tenafly Viper" si scioglia in una tavolozza di colori sgargianti. Il poliziotto g-man Bill indaga su queste morti misteriose e giacché c’è tenta di porre fine all’impero dei clochard guidato dal picchiatello Bronson, veterano del Vietnam. Se credete che basti così, vi sbagliate. Dopo un po’ compaiono dei sub-mafiosi naturalmente italo-americani. Io ve l’ho fatta facile, ma adesso farò un sunto delle scene che si susseguono senza senso alcuno durante i penosissimi novantuno minuti di film.


Ci viene presentato Fred lo zozzone, molto bravo nel fare nuove amicizie, tant’è che dopo tre minuti dall’inizio del film mezza città lo insegue brandendo i forconi. Uno storpio rovina dalla sedia a rotelle in un negozio di liquori. Due barboni dichiarano apertamente di non stimare gli informatici. Un senzatetto si liquefà in un cassonetto. Il secondo barbone, dopo aver bevuto il Viper, esplode in mille rigurgiti gialli. Bronson possiede una donna sdentata dalla dubbia condotta igienica. Segue scena di straccioni che rubano. La polizia nel mentre indaga con scrupolo sulle strane morti e prende a calci gente a caso. Bronson sogna di lanciare una granata. Tette brutte appartenenti a donne brutte a random, questo succede quando si hanno pochi soldi. Peni che volano tra le grasse risate dei barboni. Uno scuolabus che passa di lì. Razzismo gratuito verso gli italiani. Ciccione necrofilo, che da morte la smettono di fare le difficili.

Alla fine di questa baraonda di avvenimenti senza fine si ritrovano tutti contro tutti, barboni contro polizia contro mafia. Ne rimarrà qualcuno vivo? Se si, chi? Boh.

Il film nel complesso è guardabile, probabilmente grazie alle innumerevoli morti assurde, all’esplosione di un paio di ciccioni e, per i meno esigenti, al sostanzioso numero di vagine spiattellate sullo schermo. Gli attori tutto sommato sono capaci, alcuni di loro potrebbero addirittura ambire all’Oscar, dato che l’hanno allungato anche a Nicolas Cage. Gli effetti speciali sono abbastanza curati nonostante il budget risicato. Infine epica la scena in cui gli allegri straccioni giocano a palla con il pene di un loro collega.

Sappiate inoltre che:
  • se offri da bere ad un gatto, va a finire che te ne penti;
  •  il Vietnam è pieno di colline;
  • un ristorante è tanto più signorile quanto più spesso suonano “Funiculì Funiculà”.




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