Avevamo lasciato il nostro gruppo di depressi sopravvissuti, il gagliardo Rick e la sua ganga, intrappolati nella capitale cannibale dei sud. Gruppo arricchito dalla nuova, preziosissima presenza del MacGyver scemo che millanta conoscenze di cui evidentemente non è in possesso, e privato dell'altrettanto preziosa e gradevole presenza di Beth, rapita da misteriosi furfanti.
La scorsa stagione si è divisa tra momenti di forse pathos e tachicardia e sbudellamenti e fiotti di sangue e momenti di infinita noia nei quali i personaggi erano malamente intenti a raccontare le loro più profonde paure e mancanze e sentimentalismi un tanto al chilo. Sicuramente l'introduzione di Terminus e dell'inquietante culto cristiano fornisce materiale sufficiente perché questa quinta stagione mantenga alte la tensione e la violenza per tutti i sedici episodi. Che poi è quello che vogliamo. Morte e orrore.
No Sanctuary riprende il racconto immediatamente dopo gli eventi conclusivi della quarta stagione, Rick e i suoi sono intrappolati nel vagone e per combattere la monotonia delle ore sempre uguali a loro stesse pensano bene di costruire armi improprie con le quali accecare i loro carcerieri. E mentre tutti sono diligentemente a lavoro il nostro MacGyver scemo si produce in bestialità come suo solito. Purtroppo per loro i cannibali si sono fatti furbi e riescono a trascinare fuori, senza colpo ferire, Rick, Bob, Daryl e Glenn incaprettati e pronti al macello. Nell'istante esatto in cui Rick si prepara a staccare un'altra carotide a morsi per difendere la sua famiglia allargata, un'esplosione interrompe la mattanza, dando così il tempo al nostro prode eroe di organizzare il contrattacco e tagliare gole a destra e a manca.
La bomba incendiaria è stata innescata da Carol che ha finalmente conquistato la mia stima diventando indiscutibilmente one woman army, roba da far impallidire anche il botulinico volto di Sly. Lei e Tyrese si sono imbattuti nel caritatevole Martin, uno dei cannibali, sentendo così del complotto per uccidere i loro amici. Carol, armata di bombarda, si imbratta di budella di zombie (aka metodo Michonne) e parte alla volta di Terminus. Salva le rosee chiappe di tutti e insieme ritornano nei boschi, dove Rick può finalmente riabbracciare la piccola cicciottissima Judith.
I nostri superstiti sono ora in salvo, ma quando gli uccellini iniziano a cinguettare felici e il cielo si apre mostrando la sua benevolenza vengono mostrate due scene che mostrano come Terminus ha avuto inizio. Dalla vendetta. Là dove la solidarietà e il gruppo falliscono vincono senza fallo la rivalsa e quindi la violenza. Gli abitanti di Terminus non sono cannibali, sono persone che hanno accettato di sacrificare la loro umanità pur di riuscire a sopravvivere e rappresentano un monito per quel che i gruppo di Rick rappresenta. Rick ha cercato con tutte le forze di mantenersi un idealista, ma troppo spesso ha dovuto fare i conti con gente spietata e senza scrupoli, per difenderli dalla quale è stato costretto a rinnegare quello che si è sempre ostinato a voler credere.
Rick e i suoi sembrano aver capito che la pace e la civiltà appartengono al passato, ma l'omicidio e il caos non sono e non possono essere l'unico futuro possibile, stanno imparando a combattere e ad uccidere mantenendo comunque accesa una scintilla di umanità. Decidono, nonostante le difficoltà, di vivere e non semplicemente di sopravvivere.
No Sanctuary è una puntata molto ben riuscita, sanguinaria e violenta, con un buon ritmo che non vede quasi mai rallentamenti. E nonostante in cuor mio sapessi che non sarebbe potuto morire nessun membro del cast durante i primi venti minuti della premiere, la tensione mi ha quasi fatto guadagnare un infarto. Magnifico è il personaggio di Gareth, che risulta un cattivo molto più minaccioso e pericoloso di quanto il Governatore sia mai stato. Sadico, crudele, pragmatico e quel che è peggio disperato. Garteh è totalmente indifferente ai sentimenti delle sue vittime, non avrebbe mai rivolto la parola a Rick se solo non avesse visto la sua borsa, non ne avrebbe avuto motivo, un macellaio non rivolge la parola al bestiame che sta per uccidere. Gareth è paziente, lentamente riesce a distruggere tutto lungo il suo cammino e dunque ha meno possibilità di sbagliare perché non accecato dal desiderio di una vendetta immediata. Ed è ancora vivo.
Forse il progetto di Rick di ritornare a Teminus e finire i pochi sopravvissuti non era poi così folle.
Il negro doveva morire
RispondiEliminaDevo darti ragione, devo proprio.
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