Clara Calamai nasce nel 1909, figlia di un capostazione frequentò il centro sperimentale di cinematografia a Roma. Dopo il debutto in Pietro Micca, film del 1938 diretto da Aldo Vergano, arriva il primo ruolo importante in Ettore Fieramosca di Blasetti.
La sua popolarità è al culmine nel triennio '40-'42, durante il quale interpreta circa venti film, molti dei quali in costume. Incarna il mito della donna fatale in Addio Giovinezza di Ferdinando Maria Poggioli. L'apparizione più celebre arriva però nel 1941 con La cena delle beffe di Alessandro Blassetti, trasposizione cinematografica del dramma di Sem Benelli, film che desta enorme scalpore a causa dei diciotto fotogrammi che mostrano il seno nudo dell'attrice.
Nel 1943 recita diretta da Luchino Visconti in Ossessione, film girato in piena seconda guerra mondiale, dove sostituisce Anna Magnani, indisponibile a causa della sua gravidanza. Per interpretare al meglio il suo personaggio della feroce ostessa che fa assassinare l'anziano marito la Calamai è costretta ad un difficile lavoro che da quel momento in poi modificherà completamente la sua immagine cinematografica. Per il film manifesto del neorealismo Visconti non vuole una diva, ma il ritratto di una donna vera, con le sue angosce e le sue debolezze. Visconti dunque cancella completamente l'immagine dell'attrice e portando così alla luce l'inaspettato temperamento drammatico della Calamai.
La trasformazione della Calamai operata da Visconti condiziona la sua carriera che in seguito viene indirizzata verso ruoli analoghi. Nel 1945 è un'operaia in Due lettere anonime di Mario Camerini. Lo stesso anno sposa il conte ed esploratore Leonardo Bonzi, avvenimento che la porterà a trascurare il cinema. Dai primi anni '50 infatti le sue interpretazioni si fanno sempre più sporadiche.
Nel 1946 è diretta da Duilio Coletti in L'adultera, film che le permette di conquistare la prima edizione del premio Nastro d'Argento come migliore attrice protagonista, che resta l'unico premio ricevuto nel corso della sua carriera.
Nel 1957 lavora ancora con Visconti in Le notti bianche, interpretando il ruolo di una prostituta e dieci anni dopo in La strega bruciata viva, episodio de Le streghe, film collettivo prodotto da Dino De Lautentiis. Si tratta di piccole parti che tuttavia testimoniano la sua gratitudine nei confronti del regista.
Clara Calamai prende parte allo sceneggiato televisivo RAI Tom Jones nel 1960.
Molti anni dopo il suo ritiro dalle scene, Dario Argento la chiama per interpretare la folle madre assassina di Profondo rosso del 1975. Il ruolo è quello di una ex attrice, che ricorda e forse rimpiange il suo percorso artistico.
Dopo quest'ultima interpretazione Clara Calamai si ritira definitivamente dalle scene, di lei non si sa più nulla fino al 1998, quando le figlie ne comunicano la morte.
Clara Calamai è stata una delle attrici più note e amate del cinema italiano, affascinante e versatile ha saputo recitare con talento in film drammatici, d'avventura, storici e anche nelle commedie leggere, ma pur avendo girato 47 film, sono state la prima pellicola, diretta da Blasetti, e Ossessione di Visconti a restarle appiccicate addosso, due interpretazioni decisamente indimenticabili.
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