lunedì 18 gennaio 2016

5 legittimi motivi per cui Sylvester Stallone dovrebbe vincere l'Oscar


Ieri ho visto Creed - Nato per combattere e posso dire senza alcuna vergogna che a distanza di 40 anni dal primo capitolo, la saga conserva intatta la sua straordinaria eroicità. 
Ryan Coogler e Aaron Covington non sarebbero mai stati in grado di scrivere una storia tanto familiare quanto nuova, senza i preziosi consigli di Sylvester Stallone.
Creed è un'opera di inimmaginabile bellezza che racconta tutto: l'amore, il dolore, il legame con la famiglia, il senso di abbandono, la frenesia di continuare a sentirsi vivi e incontri di boxe tecnicamente quasi perfetti.
Fosse anche solo per l'eccezionale capacità dello stallone italiano di mantenere vivo l'amore per un personaggio così complesso come Rocky, Sly merita indiscutibilmente di vincere l'Oscar come miglior attore non protagonista, ma se ancora non foste convinti eccovi altri 5 validissimi motivi:



  1. Il cinema di Stallone ci regala da anni emozioni impagabili, meglio di lui ha forse potuto fare solo Arnold Schwarzenegger, che d'altronde ha già avuto il suo riconoscimento venendo eletto Governatore della California.

  2. Sono 40 lunghi anni che Stallone combatte... e vince, senza arrendersi mai, senza fermarsi mai di fronte a nessun ostacolo. Un passo alla volta, un colpo alla volta, un round alla volta. E questa volta il nostro campione dovrà affrontare una battaglia campale.

  3. Senza Stallone non esisterebbe Rocky e senza Rocky non esisterebbe Stallone, ma il nostro è il migliore dei mondi possibili, e il migliore dei mondi possibili deve necessariamente vantare la presenza del più grande eroe della storia.

  4. Rocky è la personificazione della vis tragica ed è per questo che quando sale i 72 gradini del Museo dell'Arte compie un'impresa leggendaria che non ha pari nella storia dello sport.  

  5. Rocky è il miglior pugile di ogni tempo perché capace di una sensibilità fuori dal comune, è uno dei primi ad aver capito l'importanza delle unioni civili. Ha infatti convissuto prima con il cognato, poi con Tommy Gunn e poi ancora con Adonis, a dimostrazione che l'unica famiglia regolamentare è la famiglia felice. 

mercoledì 9 settembre 2015

Science+Fiction


Il Trieste Science+ Fiction ha annunciato parte del programma della XV edizione che si svolgerà dal 3 all'8 novembre. E' stato inoltre presentato il nuovo manifesto del festival realizzato da Mario Alberti.

I primi titoli sono stati annunciati direttamente dal red carpet della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

In concorso in anteprima italiana:
Turbo Kid, post apocalittico selezionato al Sundance Film Festival diretto dai canadesi Anouk Whissell, François Simard e Yoann-Karl Whissell.
Howl, creature-movie diretto da Paul Hyett.
Der Polder, film che esplora i confini tra realtà e finzione diretto da Julian M. Grünthal e Samuel Schwarz.
Crumbs, primo film di fantascienza girato e prodotto in Etopia per la regia di Miguel Llansò.

Tra i film di prossima distribuzione in Italia:
Dio esiste e vive a Bruxelles - Brand New Testament del belga Jaco Van Dormael.
Stung, fantahorror, opera prima di Benni Diez.  

La sede principale di Trieste Science+Fiction sarà anche per quest'anno la Sala Tripcovich, il palazzo della Casa del Cinema e il Teatro Miela ospiteranno invece le sezioni collaterali della manifestazione. 

Fonti:

lunedì 7 settembre 2015

Nello Pazzafini


Giovanni Pazzafini nasce a Roma nel maggio del 1934, dopo aver svolto diversi lavori decide di frequentare la prima scuola italiana di stuntman diventando in seguito un caratterista. Inizia la sua carriera come cascatore insieme ad altri acrobati come Franco e Andrea FantasiaNazareno Zamperla in alcuni film mitologici, spesso senza comparire accreditato. Nel 1958 esordisce al cinema con lo storico Afrodite, dea dell'amore di Mario Bonnard


Nel 1961 appare nel film d'esordio di Sergio Leone, Il colosso di Rodi. E' però Guido Malatesta a garantirgli maggior visibilità dirigendolo in Goliath contro i giganti, in Maciste contro i mostri e in Maciste contro i tagliatori di teste. Nel 1963 Umberto Lenzi lo chiama a recitare nei due peplum Zorro contro Maciste e L'invincibile cavaliere mascherato. Nello Pazzafini cavalca il successo dei peplum recitando anche per Giorgio Ferroni e Tanio Boccia

martedì 21 luglio 2015

L'Orrifico da Salvare - Cronos


[Cronos, Guillermo del Toro, 1993]

Un antiquario scova uno strano congegno a orologeria costruito da un alchimista nel 1536. Il meccanismo contiene al suo interno un insetto in grado di donare la vita eterna, trasformando la vittima in vampiro. Un miliardario invia suo nipote dall'antiquario per recuperare il prezioso oggetto.

Opera prima di Guillermo del Toro che ancora libero dalla tirannia delle major realizza una fiaba gotica a metà tra il fantasy e l'horror, straordinariamente realistica pur reggendosi sul fantastico e sul magico. Il regista si trova a dover gestire - non sarà certo l'ultima volta - un budget misero e parte quindi da una trama tanto semplice da essere quasi inesistente, realizzando una messa in scena folgorante nella sua essenzialità che gioca sapientemente con il surreale e il grottesco, accentuati dalla splendida fotografia di Guillermo Navarro. Del Toro si avvicina con riguardo alla figura del vampiro che si rifà alla letteratura e alla cinematografia classiche, e ne fa un essere affascinante e inquietante