Brett Halsey nasce in California nel 1933 e dopo un deludente inizio carriera ad Hollywood, spesso accreditato con lo pseudonimo di Montgomery Ford, si trasferisce in Italia all'inizio degli anni '60 diventando così protagonista di vari film di genere.
Riccardo Freda ne fa un valoroso guerriero armato di cappa e spada in Le sette spade del vendicatore, remake del film d'esordio di Freda Don Cesare di Bazan, colorato e travolgente film d'avventura con accenni gotici. E ancora ne Il magnifico avventuriero, film tra i più modesti del regista che romanza la vita di Benvenuto Cellini, orafo, scultore, impenitente donnaiolo e ancor più celebre attaccabrighe. Poi è Rolando Candiano, capitano veneto, ne Il ponte dei sospiri di Campogalliani e Pierotti, al fianco di Gianna Maria Canale. La pellicola arriva decisamente in ritardo rispetto agli altri film di cappa e spada e punta al mercato spagnolo.
Dal 1965 si dedica agli spaghetti western. Gira Uccidete Johnny Ringo di Gianfranco Baldanello poi ancora Oggi a me... domani a te! diretto da Tonino Cervi, scritto dallo stesso regista in collaborazione con Dario Argento. Diversamente da molti spaghetti western il film è girato tra i boschi e i prati di Manziana, le verdi pianure e i boschi fitti di alberi sono un'ambientazione decisamente insolita per un western. Nel 1968 lavora con Alberto Cardone a L'ira di Dio in cui l'attore è accreditato con lo pseudonimo Montgomery Ford e poi ancora a 20000 dollari sporchi di sangue.
Nel 1970 è nuovamente impegnato in un western Roy Colt & Winchester Jack, questa volta diretto da Mario Bava. Pellicola decisamente fuori dagli schemi degli spaghetti western, Bava dichiarò che il film sarebbe dovuto essere un classico western alla Sergio Leone, ma fu Leone stesso a suggerirgli di farne una parodia.
Nel 1976 gira l'erotico Quante volte... quella notte ancora una volta diretto da Mario Bava. Ispirato al Rashomon di Kurosawa, Bava racconta delle mille sfaccettature che può assumere la verità attraverso gli occhi di quattro diversi spettatori. Dieci anni dopo Halsey recita in un altro erotico: Il miele del diavolo di Lucio Fulci, film non riuscitissimo che verso il finale si perde in una imperdonabile vaghezza, perdendo quindi di interesse.
E' ancora una volta diretto da Fulci nell'horror Quando Alice ruppe lo specchio, intento a sedurre e poi fare a pezzi ricche donne. Lo stesso anno Margheriti lo vuole ne Il triangolo della paura, film di guerra. La pellicola non brilla per originalità essendo tra l'altro l'ennessimo prodotto in un mercato già saturo di questo tipo di film, contribuisce allo scarso risultato anche il budget decisamente limitato messo a disposizione di Margheriti.
All'inizio degli anni '70 Halsey ritorna negli Stati Uniti dove lavora prevalentemente come attore di soap opera.
Brett Halsey ha avuto tanto dal cinema italiano, è stato diretto molte volte dai più grandi registi che il nostro Paese abbia mai avuto, di contro però non ha saputo rendere la passione e l'amore per la settima arte propri del cinema di genere, passando quasi inosservato pur avendo partecipato a film che avrebbero poi influenzato la nuova generazione di registi a venire.
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