Signori, questa settimana avete decretato come vincitore del sondaggio del martedì niente meno che Il pozzo e il pendolo, con la ponderata, arguta e mai banale motivazione del perché si.
Il film ha del resto tutti i canoni classici del film horror, torture, follia e morte, che proprio quel sant'uomo di Corman non ci risparmia sangue e crudeltà. Un vero compendio del gotico cinematografico, che dunque aveva, sin dall'inizio, la vittoria in pugno.
Il pozzo e il pendolo è l'adattamento magnificamente kitch del romanzo di Poe. La suspance cresce inesorabilmente con lo scorrere del tempo e presto la paura si trasforma in puro terrore, immancabili sono però anche l'ironia e l'irriverenza, tratti caratteristici dell'arte di Corman. Tutta la pellicola, infatti, senza perdere la tragicità di fondo, si muove sul filo di una comicità surreale, cosa resa possibile dalla superba interpretazione di Price. Ovviamente girato con pochi mezzi, il film è un fine lavoro di artigianato creativo, le sceneggiature sono infatti notevoli, l'arredamento delle stanze del castello è molto curato così come curati sono anche gli abiti di scena. Molto ben riuscita è poi la terribile camera delle torture, arricchita dall'immancabile pendolo mortale.
Corman quindi, con la sua regia pulita, è come sempre straordinario, ma è soprattutto merito dell'istrionico Price se il film rimane godibile per tutto il minutaggio. Vero re da tragedia, Price recita sopra le righe, forzatamente teatrale e perfetto nel rendere le angosce psicologiche del personaggio di Poe.
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