mercoledì 29 aprile 2015

High Sparrow


L'episodio di questa settimana inizia a discostarsi significativamente dai libri dunque tu, lettore, devi operare la tua scelta. Puoi decidere se continuare a guardare la serie vivendo nel terrore di eventuali spoiler oppure spegnere la tv e scrivere lettere minatorie a cicciobombo Martin perché si spicci a mettere un punto a questa intricata storia. 

A Feast for Crows sembra aver ceduto il passo al più interessante A Dance with Dragons, di conseguenza gli spoiler saranno inevitabili, non tanto in questa stagione, quanto nella prossima. La scelta di prendere una strada del tutto diversa dai romanzi ha senza dubbio i suoi punti di forza dotati però di un'intrinseca debolezza, e cioè che io voglio sapere cosa succede direttamente dalla penna di quell'impietoso ciccione, che nei professionisti dell'intrattenimento non mi fido.


L'unica a trovare giovamento da questo pastiche è Margaery, poco considerata nei libri è qui acclamata dalla folla, temuta da Cersei e adorata da Tommen


In High Sparrow succede l'impensabile. Ditocorto getta tra le braccia insanguinate dei Bolton l'ingenua Lady Sansa, che per nessun motivo al mondo avrebbe dovuto fidarsi di quella serpe velenosa qual è Bealish. Il fine di questo matrimonio però dovrebbe essere il medesimo dei libri. In A Feast of Crows Lord Bealish, in accordo con Cersei, porta a Grande Inverno una finta Arya Stark per aiutare così i Bolton a tenere il Nord. Non mi è chiaro però lo scopo di questa deviazione della serie, Ditocorto qui risulta meno furbo di quanto sia nei libri. Perché il Lord di Nido dell'Aquila dovrebbe privarsi dell'unico mezzo a disposizione per controllare concretamente il Nord? Che tutto questo serva solo a confermare, come se ce ne fosse ancora bisogno, che Sansa è irrimediabilmente stupida?


Arya è costretta a fare quello che non avrebbe mai voluto pur di entrare a far parte degli Uomini senza Volto. Deve mettere via la rabbia e il desiderio di vendetta, ma quel che è peggio deve dimenticare di essere Arya Stark. Ma la Lady di Grande Inverno sarebbe svuotata della sua determinazione senza la sua "preghiera" serale e soprattutto senza Ago che è l'unico oggetto che la tiene legata al Nord e alla sua famiglia. Per nulla al mondo avrebbe potuto disfarsi della spada donatagli da suo padre, diventare uno degli Uomini senza Volto è solo un mezzo per riaffermare con più forza che lei è Arya Stark.


Jon Snow continua a comportarsi come il degno figlio di Ned Stark, roba che pure Stannis si commuove. Prende il suo posto come Lord Comandante dei Guardiani della notte e, come suo padre gli ha insegnato, è lui stesso a giustiziare l'uomo che ha disobbedito a un suo ordine. E mentre la testa di Janos Slynt rotola via, da qualche parte in quei di Volantis, Tyrion sente un'ondata di misteriosa gioa. 

Quel che è certo è che il Folletto non prova la stessa gioia misteriosa mentre Jorah Mormont lo lega come un salame. 

4 commenti:

  1. Comunque se devo scegliere tra vedere la serie spoilerosa ma divertente o aspettare il 2018 per leggere un libro di 1800 pagine in cui si parla di:
    - banchetti descritti fin nei più minimi dettagli
    - gente che cammina in circolo senza arrivare mai da nessuna parte
    - protagonisti essenziali che tirano indegnamente le cuoia
    - guerre e battaglie di cui non sappiamo quasi nulla, e il cui unico effetto visibile e descritto dettagliatamente sono le colonne interminabili di fuggiaschi e le pestilenze che ne derivano
    - regine idiote ad entrambe le sponde del mare, che compiono immense stronzate in un mondo maschilista in cui - secondo giustizia - sarebbero dovute essere stuprate e uccise quasi subito
    - devo andare avanti? Gli estranei che appaiono a pagina 1 del libro 1 e poi scompaiono per 8000 pagine? I draghi che non combinano un cazzo in questo mondo di draghi?

    Alla luce di queste considerazioni, ben vengano gli spoiler, w la serie e abbasso i libracci del kaiser....

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  2. Quello che è certo è che la tira per le lunghe e che ha lasciato in sospeso qualche episodio di troppo (anche se potenzialmente ha tutto il tempo di metterci una pezza).
    Ridurre però la saga ad un bailamme di nani ubriachi, regine con la tirella ed estremisti religiosi mi sembra un po' eccessivo. Il ciccione conosce il suo mestiere e sa scrivere bene, il mondo e la storia sono verosimili e quando si impegna riesce persino a descrivere scene di una certa forza.
    George Martin non è Rosamunde Pilcher.
    Inoltre secondo il tuo ragionamento "Memorie di un pazzo" dovrebbe essere solo la storia di uno che si innamora di un'altra e "Moby Dick" la storia di un vecchio pazzo a cui piaceva molto la carne di balena.
    Daje.

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  3. È bravo, sa scrivere bene, l'ambientazione è impeccabile, e i personaggi principali sono verosimili e ben caratterizzati. Adesso spiegami allora perché mi rompo tanto i coglioni a leggere i suoi libri.... Forse mi ero abituato troppo bene

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    1. Magari hai appena finito di leggere il Faust di Goethe o più probabilmente è una banale questione di gusti.
      Ad ogni modo regine idiote e battaglie accennate ci sono anche nella serie, quindi non capisco come tu possa guardare alle due cose con così tanto disaccordo.

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