Si riapre il sipario sull'intricato mondo di Game of Thrones popolato da draghi ingovernabili, oscure profezie, nuove alleanze, nani ubriachi e cuori di panna.
L'ultima volta che abbiamo visto Tywin Lannister stava morendo seduto in maniera scomposta sulla tazza del wc trafitto dai poco precisi colpi di balestra scoccati da Tyrion. Lo ritroviamo ora molto più agghindato impeccabilmente, adagiato su di un tavolone e vegliato dalla furia di Cersei. La regina è di nuovo in guerra contro il resto del mondo, poco sospettando che il suo più temibile nemico è lei stessa. Ora che il padre è trapassato ha finalmente la libertà di decidere in totale autonomia senza preoccuparsi del fatto che con la morte di Tywin la presa di Lannister sul trono si fa sempre più scivolosa. Quello che è certo è che senza nessuno a mettere freno alla pazzia di Cersei ci sarà da divertirsi.
Tyrion sta scappando da Westeros e dal senso di colpa, ma non è in grado di sfuggire all'autocommiserazione. Si tormenta, prende il sole, beve e vomita.
Daenerys, quella che dovrebbe essere più forte di Tommen e più dolce di Stannis, deve confrontarsi con un nuovo oscuro nemico, i Figli dell'Arpia che vanno in giro per la città a sgozzare gli Immacolati. La regina è però totalmente incapace di risolvere anche la più semplice delle questioni e tenta di salvarsi prinunciando la formula Io sono la Madre dei Draghi. Oh Daenerys, non funziona, tanto più che i tuoi draghi sono stati messi ad invecchiare in cantina o in giro per il mondo a polverizzare bambini.
Anche Lady Brienne affronta un periodo di pesante depressione, si strugge per non essere riuscita ad aiutare Arya e per essere nata femmina. Trova però la forza necessaria a combattere lo scoramento bullizzando Pod. E a proposito di principesse da salvare, pare che tutti ormai sappiano che Sansa è proprio Sansa Stark, ma lei non intende comunque rinunciare al suo outfit da emo.
Alla barriera Jon Snow tenta di salvare Mance non tanto da Stannis quanto dall'invasata donna in rosso. Il re dei bruti accetta la sua terribile condanna a morte pur di rimanere fedele ai suoi principi, morte alleviata da una freccia scoccata dal misericordioso bastardo Stark. Ritornando alla decisione di Mance, è davvero un gesto nobile non cedere al maggior potere di Stannis lasciando il proprio popolo senza un leader e in balia del volere dello stesso Baratheon?
The Wars to Come è servito quindi a precisare che se ci metti un sacco di chiappe puoi anche infilare nella scenografia i mobili Ikea senza che nessuno se ne accorga e che Stannis e Davos sono sempre molto belli. Di contorno si cerca di meglio delineare il carattere dei personaggi che lottano per il potere.
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