mercoledì 22 aprile 2015

The House of Black and White


Arya arriva a Braavos, bussa alla porta del tempio dedicata al Dio dei Mille Volti. Appare sull'uscio uno scontroso signore nero che le dice di andarsene. Dunque Arya se ne va sola per le strade della sconosciuta città e non perde occasione di attaccare briga con tre loschi figuri. Pare che la selvatichezza paghi, perché la piccola Stark grazie a questa scaramuccia ottiene di entrare nella Casa del Bianco e del Nero. Lo scontroso signore nero si toglie la faccia e svela il suo vero volto. E' il bianco Jaqen H'ghar. In tutto ciò io vedo solo un chiaro omaggio alla memoria di Michael Jackson, che ci voleva far credere di avere la vitiligine. 


Cersei invece si fa il suo consiglio ristretto e decide di comandare il regno senza nemmeno fare finta di stare lì per consigliare il piccolo Tommen, ormai totalmente rincoglionito dalla vis erotica della vergine Margaery. La regina reggente non sembra però essersi accorta che la sua parola non pesa certo quanto quella di Tywin, tant'è che rimane ad assecondarla (così come si fa come i pazzi) solo  il maltrattato Jamie. Lo Sterminatore di Re salva Bronn da un infelice matrimonio e insieme alla volta di Dorne. Cersei li ha incaricati di salvare la dolce Myrcella che inconsapevole se ne sta a Lancia del Sole felice come una pasqua.


Brienne riesce a trovare Sansa, ma solo perché la Lady di Grande Inverno le casca tra le braccia. La Vergine di Tarth le si fa avanti e le racconta del giuramento fatto a Catelyn. Tutti ridono. E la insultano pure. Sansa, che è sempre minchia così come l'avevamo lasciata, accusa Brienne di essersi inginocchiata al cospetto di Joffrey, come se non l'avesse fatto lei stessa prontamente imitata dal suo fido compare Lord Baelish.

Per una volta le due sorelle Stark sono d'accordo su di una cosa. Prendersela con l'unica persona che sta sinceramente tentando di tenerle in salvo.


Ellaria, furiosa perché il parrucchiere le ha tagliato troppo i capelli, cerca rivalsa a scapito della mite Myrcella che gode della premurosa ospitalità di Lancia del Sole nonostante i Lannister abbiano permesso che la testa Oberyn venisse schiacciata come un cocomero. Il principe Doran è però un uomo saggio, sa bene che non è il caso di scatenare una guerra - tanto più che i Lannister stanno morendo come mosche - e se decidesse di fare del male a Myrcella non sarebbe poi tanto meglio dei suoi acerrimi nemici.


A Meereen la Madre dei Draghi ha un sacco di rogne. La demenza genetica, i Figli dell'Arpia e i suoi tanto amati schiavi affetti da bipolarismo non le danno tregua. L'ossigenata regina ci mette però del suo permettendosi di non dare ascolto al più saggio Barristan, che è anche l'unico che non ha provato a portarsela a letto. Nella sua infinita saggezza l'erede Targaryen decapita un servo da lei stessa liberato, accusato di aver disatteso un ordine preciso della regina, di fronte ad una folla di ex schiavi ed ex padroni, fomentando così la rivolta. Aspetto ancora il momento in cui Daenerys capirà che per mantenere la pace nel regno non basta avere un paio di occhi belli. 


Stannis, diversamente da Daenerys, conquista rispetto e potere attraverso la paura. L'ultimo dei Baratheon ha bisogno di controllare il Nord e il Nord risponde soltanto al volere degli Stark. Chiede dunque al mesto Jon Snow di sedere sul trono di Grande Inverno e di aiutarlo a governare. Il bastardo per tutta risposta bofonchia qualcosa priva di significato. Per fortuna il tutt'altro che pavido Samwell si adopera affinché Jon diventi Lord Comandante dei Guardiani della Notte, evitandogli così di rifiutare la proposta dell'inclemente Stannis. Jon, che è l'unico degno figlio del mai troppo compianto Ned Stark, è un uomo d'onore così come suo padre e il suo ruolo non gli avrebbe mai permesso di accettare una proposta per chiunque altro allettante. 

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