[Per favore, non mordermi sul collo!, Roman Polanski, 1967]
Omaggio alla cinematografia vampiresca in cui tutte le situazioni tipiche del genere sono private del macabro, creando così un film in cui commedia e gotico sono perfettamente amalgamati.
Il professor Abronsius e Alfred, il suo assistente, arrivano nei pressi di un castello abitato da vampiri. Alfred si innamora della locandiera Sarah, che verrà poi rapita dal terribile conte Von Krolock. I due forestieri sono determinati a portare in salvo la ragazza.
Per la prima volta nella sua carriera Polanski può godere di un budget relativamente alto. Da grandi budget, si sa, derivano grandi responsabilità, quindi il regista polacco è costretto più volte a lottare con i produttori per mantenere un minimo di indipendenza creativa. Alla fine però la pellicola fu montata senza che Polanski potesse supervisionare. Nonostante le difficoltà di post produzione ne risulta un ottimo lavoro, e l'alternanza di sequenze divertenti e scene piene di tensione psicologica che caratterizza tutto il film è l'aspetto che più dà valore alla parodia messa in scena da Polanski. La sua comicità non è mai sciatta o volgare, è anzi caratterizzata da un'eleganza non comune e riesce ad arrivare nel momento opportuno. Questo è uno dei pochi film leggeri del regista che può permettersi di giocare con gli stereotipi del cinema dell'orrore perché ne è un profondo conoscitore. Il terrore, la suspanse e la sorpresa tipici dei film horror non sono cancellati, ma semplicemente rielaborati per essere letti in chiave ironica. I personaggi sono macchiettistici e svampiti, ma non vengono mai completamente ridicolizzati e a tratti riescono a dare prova di intelligenza e profonda umanità. Suggestivi gli ambienti gotici così come la fotografia di Douglas Slocombe che si serve di un acceso colore rosso sangue. La colonna sonora di Komeda non poteva essere più efficace e meravigliosi sono anche gli abiti di scena. Roman Polanski è brillante nel ruolo dell'assistente Alfred, ma è Jack MacGowran a tenere in piedi il film con una peformance che lascia senza fiato. Tra i protagonisti anche Sharon Tate, giovane moglie del regista, per la prima volta diretta dal marito.
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