mercoledì 20 maggio 2015

Unbowed, Unbent, Unbroken


Unbowed, Unbent, Unbroken finisce nel peggiore dei modi e cioè con gli Stark ancora una volta costretti a inchinarsi di fronte agli indegni protettori del Nord, a piegarsi agli oscuri piani di Ditocorto e irrimediabilmente spezzati dai disegni della storia. Io, che pure non amo in particolar modo Sansa, credo che quest'ennesimo affronto alla Casa Stark ci sarebbe potuto essere risparmiato.


Quello messo in scena dagli sceneggiatori cani è un mostruoso inganno. Avevano voluto farci credere in una Sansa più consapevole e più pronta ad affrontare ogni possibile imprevisto. Elegante e letale come il dente di una vipera le aveva cantate alla mignotella di Ramsay ma poi la tutta sua forza è stata lavata via così come la tinta per i capelli. 

Sansa non avrebbe certo potuto rifiutare di consumare il matrimonio con il bastardo dei Bolton, ma per quale motivo le è stata tolta qualsiasi possibilità di controllo? Perché farla ritornare di nuovo come vittima preferita di uomini meschini e vili?


A questo punto non resta che sperare che la Lady di Grande Inverno, dopo un momentaneo abbattimento, trovi il coraggio di tagliare la gola a Ramsay e soprattutto che le spetti la stessa sorte che nei libri era di Jeyne Poole. E magari entro la fine della stagione Sansa riuscirà ad arrivare alla Barriera accompagnata da Theon e dalla scorta di Stannis. Affinché questo accada, suppongo che Theon debba trovare il coraggio di riprendere la propria identità e rivelare a Sansa di non aver ucciso i suoi fratelli.

Le mirabolanti avventure della Casa Greyjoy sono state totalmente escluse da questa stagione, il che è a mio avviso una perdita notevole. Dopo la morte di Balon i Lord delle Isole di Ferro fanno cose. Stupide e inquietanti, ma fanno cose, che potenzialmente potevano inserirsi all'interno del gioco del trono favorendo o intralciano gli altrui piani. 


Arya nel mentre continua il suo addestramento per diventare una super ninja assassina. Si, tanto bella la collezione di facce di cadaveri, ma quello che sta vivendo Arya non porta alcun contributo alla storia dei Sette Regni. Quanto meno non a breve.


Ad Approdo del Re arriva Olenna Tyrell, preoccupata per il nipote costretto in un cella buia e umida, tenuto in ostaggio da dei tizi con un qualche simbolo inciso sulla fronte. Cersei la magnanima non si accontenta certo solo di armare un gruppo di estremisti religiosi con qualche serio problema psichico e di far arrestare il suo promesso sposo nonché membro della famiglia che presta soldi a strozzo alla corona. No. Deve farla ancora più sporca. Carcera anche la Regina, che vabbè che è un po' dissoluta, ma poteva sempre avvelenarla o causarle un incidente come nelle migliori delle tradizioni. L'arresto di Margaery però le causerà non pochi problemi. Lady Olenna non si lascerà infinocchiare dalla platinata e poco accorta Regina Madre e colpirà con durezza il suo potere.

A migliorare la situazione arriva anche Ditocorto, a gamba tesa, che fa credere a Cersei di essere dalla sua parte. Dai Lannister ha ormai preso tutto quello che era possibile prendere, Lord Baelish non ha più motivo per rimanere loro fedele. 

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