Alla sfortunata scelta di lasciare Sansa vittima del sadismo del bastardo dei Bolton, segue una puntata debole e irritante in cui si minaccia un altro stupro che almeno questa volta ci viene evitato. Fosse che lo sceneggiatore cane medio è un poco misogino?
Nell'episodio precedente lo scontro tra Jaime, Bronn e le serpi di Dorne era risultato fiacco e arraffazonato. La stessa poca cura la ritroviamo nella scena di combattimento di ser Jorah il cui intento sarebbe dovuto essere quello di mettere in mostra le sue abilità di cavaliere. Il risultato è invece una scazzottata alla Bud Spencer con tanto di pugno a martello. Subito dopo la vittoria il dono che Mormont porta a Daenerys arriva da sé, correndo affannosamente. Tyrion può diventare un prezioso alleato così che la Madre dei Draghi riesca concludere vittoriosamente il gioco del trono. E forse il mesto Jorah potrebbe ottenere il suo perdono.
Sansa è diventata il giocattolo preferito di Ramsay ma lei è ancora lontana dal rincretinire totalmente per il dolore come è invece successo a Theon. Che l'unico figlio di Balon Greyjoy non fosse propriamente un esempio di coraggio lo avevamo capito da tempo, ma l'atto più vile lo compie tradendo Sansa e correndo ancora una volta con la coda tra le gambe a spifferare la richiesta d'aiuto della giovane sposa al suo padrone. Spero che Sansa, guardando l'unica persona sinceramente devota agli Stark scuoiata come un capretto, si sia pentita di aver riposto fiducia in Ditocorto piuttosto che accettare l'aiuto di Brienne. Per sua fortuna però la caparbia Vergine di Tarth continua a vegliare su Grande Inverno.
Poco più a Nord la determinazione di Jon Snow di voler salvare i Bruti mette in pericolo Sam e Gilly. La morte del Maestro Aemon non rende certo la loro condizione più facile, adesso i due si ritrovano profondamente soli e in balia degli umori dei Guardiani della Notte. Sam mostra di essere più temerario di molti di loro, ma pur sempre inerme di fronte alla forza bruta. I due farebbero meglio a seguire il consiglio del Maestro Targaryen e scappare verso sud perché Spettro non riuscirà a proteggerli in eterno.
L'Alto Passero si rivela infine una minaccia anche per Cersei. La Regina Madre ha sempre peccato di presunzione, e ancora una volta compie l'errore di credersi più scaltra di chiunque altro trasformando un fanatico religioso in un'impietosa arma da usare per combattere i propri nemici. Non è stata una grande trovata da parte di una che ha commesso atti ancor più abominevoli agli occhi degli dei che non i Tyrell. Mi ha un po' sorpreso vedere Cersei imprigionata in una cella buia e maleodorante, ero infatti fermamente convinta che su questo punto la serie avrebbe scelto di divergere dai libri, lasciando così la Regina libera di copulare con i membri della sua famiglia. Almeno questa è stata una sorpresa gradita. Cosa farà adesso Tommen il tordo? Se l'incesto non avesse colpito le cellule neuronali starebbe già marciando con l'esercito alla volta del tempio.
L'inverno che sta arrivando ormai da illo tempore ha deciso, puntuale, di colpire l'esercito di Stannis. Uomini e bestie stanno morendo per il freddo e con la tempesta in atto non c'è possibilità di ricevere rifornimenti. I mercenari assoldati per combattere contro i Bolton inoltre se ne sono andati a svernare a sud senza nemmeno salutare. E dove c'è una disgrazia arriva Melisandre a mettere il dito nella piaga. La donna rossa dice di conoscere un modo per mutare lo sfavore in favore, serve solo che Stannis condanni a morte la bella e dolce Shireen Baratheon, che poi è solo sua figlia. Spero vivamente che il lord di Roccia del Drago non permetta un così crudele sacrificio solo per soddisfare le paturnie di una vecchia ninfomane e confido nel saggio Davos, il solo capace con il suo consiglio di portare la luce della ragione ad illuminare l'oscurità della fede.
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