venerdì 7 settembre 2012

Carnosaur





Film horror, fantascientifico e anche discretamente splatter del 1993, la regia è di Adam Simon e Darren Moloney, prodotto da Roger Corman e di conseguenza girato approssimativamente in una sola settimana.

I titoli di testa ci preparano ad uno spettacolo tragico. Ogni giorno milioni di polli vivono stipati in piccole gabbie, vengono appesi per i piedi e sgozzati. Perché tutto questo orrore? Perché tutta questa sofferenza? Perché se ti portano a cena in un Kentucky Fried Chicken poi vedi se non ti senti una persona meglio!

La tematica di fondo è che gli esseri umani odiano gli esseri umani e si uccidono fra di loro direttamente o indirettamente, del resto io stessa vorrei tanto uccidere l’Amanda che può permettersi un paio di tette nuove. La trama del film è più o meno la seguente (confesso di essermi distratta, ma su canale 5 davano la replica di “Uomini e donne”):  l’esercito cerca fortissimamente la dottoressa Tiptree, perché lo zio Sam lo sa bene non la si può lasciare sola un attimo che ti modifica geneticamente tutti gli animali di casa, diciamocelo, noi tutti
desidereremmo incrociare il pesce rosso con un elefante per ottenere un metalupo. Comunque si scopre che la suddetta dottoressa, che sembra una donna molto acconcia e amabile, lo dimostra il delicato filo di perle che ha al collo, lavora alla Eunice. C’ha una stanzetta tutta per sé dove può fare i suoi esperimenti, fare sogni erotici su Lorenzo Lamas, progettare la conquista del mondo e, se le va, invitare le amiche del bridge alla domenica pomeriggio. Dunque la genetista decide di sterminare l’intera razza umana modificando la struttura genetica dei polli, ricavandone così un dinosauro (che a me sembra proprio un ragionamento logico). Non dimentichiamoci però che la Eunice non fa altro che distribuire pollame e uova in America, e sembra quasi che non esista altro cibo al di fuori del pollo, perché tutti i personaggi per tutto il tempo non fanno altro che trangugiare uova e ali di pollo. In ogni caso, a Forte Roger aspettano le galline perché c’è la sagra di paese, quindi un carico viene fatto uscire nonostante si era già cominciato a nasare che la dottoressa l’aveva fatta fuori dal vaso. L’autotrasportatore si avvia forte dell’importanza del suo lavoro per poi fermarsi dieci metri più in là e morire sbranato dal lucertolone OGM. Ogni volta che il Godzilla in atto mangia qualcuno diventa più grande e più iracondo, tanto che anche quei tordi dell’esercito americano lo notano. In tutto ciò la tenera dottoressa “sorrido-annuisco-tipiantounpalonelculo, per essere certa che il suo disegno non fallisca sviluppa un virus, questo virus ingravida le donne che in seguito muoiono tutte mettendo alla luce dei graziosi mini dinosauri stacca teste. Ma alla fine arriva l’esercito… hanno i lanciafiamme e ne fanno largo uso!
I personaggi sono numerosi (anche perché muoiono nel giro di cinque minuti but the show must go on) e sono fondamentalmente tutti un po’ buontemponi. Tra questi c’è Doc, classico ragazzo di campagna, dalla mente semplice, che passa metà del suo tempo a sbronzarsi e l’altra metà a guardare le lobotomie in tv o a cercare di sopravvivere; c’è poi l’animalista, che forse non è poi così tanto convinta, perché se ti metti a parlare con un estraneo di “autostrada dei dinosauri” non puoi crederci sul serio; un anatomopatologo che ha sempre un po’ di bava di dinosauro da regalarti per il tuo compleanno; un italo americano che fa telefonate agli amici degli amici per ritrovare il coccodrillone (ecco, credo di essermi distratta più o meno in questo punto) e scienziati e ecologisti e generali col sigaro in bocca vari.

Una cosa mi ha molto stupito, come può un dinosauro grosso, con la bava alla bocca e puzzolente avvicinarsi alle vittime con un passo felpato che nemmeno Nureyev? Questo mio interrogativo, credo, resterà senza risposta.

Infine l’immancabile insegnamento morale che ogni film ci regala:
  •      se alle donne incinte racconti ogni dettaglio delle tue battute di caccia, partoriranno figli maschi;
  •  quando hai la febbre non chiamare il dottore, che tanto è solo il sacro fuoco della creazione;
  •   è consigliabile avere una dieta varia. 


                 



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