Danza Macabra di Antonio Margheriti grazie all'eccezionale bianco e nero della fotografia, alla solida sceneggiatura e alla grandezza degli attori protagonisti è uno dei più alti esempi di horror italiano e internazionale, difficilmente ripetibile da Margheriti stesso.
Il giornalista Alan Foster, durante un'intervista ad Edgar Allan Poe, viene convinto ad accettare una scommessa. Avrà 100 sterline se trascorrerà la notte del 2 novembre all'interno di un castello, che si vuole popolato da fantasmi, e ne uscirà vivo la mattina seguente.
Capolavoro del cinema gotico italiano, Danza Macabra è un viaggio nelle paure più primordiali dell'uomo fatto di artigianato e invenzione, in cui i buoni sentimenti ne escono sempre vittoriosi. Esempio tipico del romanticismo inglese in cui Margheriti riesce a trasporre in maniera ineccepibile il senso dell'orrido e il goticismo che trasudano dalle pagine di Poe. Il terrore si sposa poi perfettamente con l'erotismo tanto che l'elegante scena saffica, calata in una dimensione onirica dal ritmo lento e irreale, accresce il senso dell'orrore.
Impossibile non menzionare anche lo straordinario contributo di Riccardo Pallottini che con la sua fotografia rende affascinante e misterioso ogni ambiente del castello in cui si svolge la vicenda. La scena su tutte più riuscita è quella della fuga finale di Alan nel giardino, con gli alberi che sembrano animarsi per cercare di fermarlo.
Danza Macabra è un film semplicemente perfetto che ha condizionato sceneggiatori e registi di tutto il mondo negli anni a venire e la cui bellezza è difficilmente descrivibile, dunque se ancora non conoscete quest'opera di Margheriti è giunto il tempo di rimediare.
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