martedì 15 aprile 2014

The lion and the rose - SPOILER


Il mondo intero è in lutto. Una terribile, inaspettata tragedia ci ha colpiti lasciandoci senza parole. Il re è morto. Ed era così giovane e pieno di vita, avrebbe potuto, chessò, comandare l'esecuzione di tante altre persone innocenti, atterrire con la sua simpatia popoli interi, tormentare Sansa per ancora mille anni. Avrebbe potuto fare questo o anche molto di peggio. 


E invece ha tirato le cuoia. E dunque partano i festeggiamenti per celebrare degnamente questo graditissimo evento, che non ha pari per consenso nell'universo de Le Cronache del ghiaccio e del fuoco. Per la prima volta, che poi è anche l'ultima, mi sento persino di ringraziare cicciobombo Martin, perché dopo aver sterminato tutti i miei personaggi preferiti finalmente ne paga il contrappasso. 

Altre cose sono accadute, è stato bello rivedere Davos e Stannis, un po' meno rivedere Bran la piattola, ma The lion and the rose rimane la puntata in cui il personaggio più odiato della letteratura mondiale e della tv schiatta, e anche in malo modo. E sono soddisfazioni. Non riesco a descrivere la gioia provata nel vedere sparire, lentamente ma implacabilmente, il compiacimento sul volto di Cersei per aver generato e allevato un essere caccamerdoso quale è stato Joffrey. No, proprio non può esistere al mondo immagine più bella di Cersei che perde completamente il senno guardando suo figlio morire.  

Bisogna ovviamente tenere a mente che Joffrey la merda, anche da morto, continuerà a creare disagio, ma non dobbiamo necessariamente pensarci ora. Per questa settimana crogioliamoci legittimamente nella soddisfazione che la giustizia divina e anche quella terrena si sono compiute. A Westeros c'è uno stronzo di meno. 


Mi si può forse condannare per aver guardato a lungo e con appagamento la gif del volto di Joffrey sanguinante e sformato dagli spasmi della morte? Provate a farlo anche voi. 


3 commenti:

  1. Non è esattamente per il volto sfigurato dagli spasmi della morte che guardiamo quella gif

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  2. "A Westeros c'è uno stronzo di meno".
    Applausi.

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