mercoledì 30 aprile 2014

Oathkeeper


Oathkeeper è la puntata dello spoiler. Se l'aver letto tutti i libri, anche quelli apocrifi, non ci salva da rivelazioni così scioccanti, non resta che prendere possesso di un eremo e attendere che cicciobombo Martin arrivi alla fine della saga o dei suoi giorni per lasciarci libera interpretazione. 

Cominciamo con l'inutile momento tenerezza di Misandrei che dà ripetizioni di Lingua Comune a Verme Grigio. I due ricordano con tristezza l'infanzia e la libertà, la loro vita prima di diventare schiavi, segno evidente che la Madre dei Draghi li ha liberati, ma non li ha resi liberi. Per un attimo la dolcezza diventa tensione sessuale, ma Daenerys, e soprattutto la chirurgia, interrompono il timido tentativo di corteggiamento dei due. 


Incredibilmente Daenerys in questa puntata fa cose. Conquista Meereen, che non è Approdo del Re, ma almeno si esercita. A mio avviso Khaleesi nella serie risulta un minimo più determinata e spietata che non nel libro, tanto che dopo aver comandato la crocifissione dei 163 Gran Maestri ho aspettato fino alla fine che pronunciasse le parole - La legge sono io - deformando la bocca. 


Grazie al prezioso contributo degli sceneggiatori cani, Jaime è ufficialmente diventato bipolare. Dopo aver stuprato la sorella, promette a Brienne, a Tyrion, a se stesso e al mondo tutto che sarà un uomo d'onore. Dona persino la spada di acciaio di Valyria alla Vergine di Tarth, sicuramente più meritevole di possedere l'arma che fu di Eddard Stark. Il teso rapporto tra i due incestuosi Lannister rende la missione di Brienne ancora più urgente, non si tratta solo di mantenere fede alla promessa fatta a Lady Stark, ma anche di impedire alla regina 'mbriachella di uccidere Sansa per un crimine che non ha commesso. 


Spostiamoci a nord, dove oltre al nero ne capitano di tutti i colori. Locke, l'uomo di Bolton, è diventato un corvo e indaga e si mimetizza nell'ombra per cercare di scoprire che fine abbiano realmente fatto Bran e Rickon. Le mogli di Craster sono cascate dalla padella alla brace, se prima dovevano subire le angherie di un solo bruto, adesso sono vittime di un più sostanzioso numero di figli di pubblica moglie, che passano il tempo a stuprare, a millantare gesta eroiche e ad arrostire i porcelli di Craster


L'accadimento più sconvolgente rimane però la cattura di Bran al mastio di Craster. Non riesco a capire a cosa sia funzionale l'imprigionamento dell'erede di Grande Inverno, ma di sicuro è la prima cosa interessante che accade a Bran da quando è stato scaraventato dalla finestra. Sarà forse Jon Snow a salvarlo? E' arrivato infine il tempo in cui uno Stark riuscirà a vedere un altro Stark ancora vivo? 


Ed eccoci arrivati allo spoiler che ha sconvolto la coscienza di tutti noi. Chi diavolo è l'estraneo, con tanto di corona  e seguito, della scena finale? L'unica cosa certa è che nei libri non se ne fa menzione. Potrebbe altresì essere un rimando alle leggende che la vecchia Nan amava tanto raccontare e nello specifico a quella riguardante il Re della Notte
Il tredicesimo Comandante dei Guardiani della Notte si innamorò di una donna, con la pelle bianca come la luna e gli occhi blu come le stelle, l'amava anche se la sua pelle era fredda come il ghiaccio. E quando le ha dato il suo seme le ha ugualmente donato la sua anima. La portò con sé al Forte della Notte proclamandosi re e dichiarando lei regina. Governò così per tredici anni compiendo orribili atrocità, fino a quando suo fratello, il Re del Nord, e Joramun, il Re dei bruti, alleatisi, riuscirono a sconfiggerlo. 
Dunque se l'Estraneo di Oathkeeper è quello stesso Re della Notte, la leggenda è vera. Questo implica che molte delle altre leggende narrate a Westeros potrebbero essere vere, di conseguenza potrebbe esistere anche il corno magico di Joramun

Ai posteri l'ardua sentenza. Voi chi pensate sia?

2 commenti:

  1. E per aumentare ancora di più la confusione e il mistero, aggiungerei che il nome dello Stark che divenne il Re della Notte era pure BRAN!

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    1. Martin cogita cose che noi non possiamo nemmeno immaginare.

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