venerdì 3 gennaio 2014

Dead in Tombstone


Film direct-to-video del 2012 diretto da Roel Reiné ed interpretato da quella sagoma di Danny Trejo e dal suo compagno botulinico Mickey Rourke.

Il diavolo c'ha casa nel selvaggio west e se ne fa vanto, perché là le genti sono spietate e strabordanti di peccato, dunque è impossibile che, in quella landa desolata di odio e morte, gli affari gli vadano male. Red, fratellastro di Guerrero nonché membro della ganga dei Blackwater, sta per essere giustiziato, ma la banda giunge a salvarlo quando ha già la corda al collo. Si sa che nelle galere si ha un sacco di tempo libero per fare progetti per il futuro, quindi Red propone subito al gruppo di fare il colpo del secolo, che permetterà loro di vivere senza pensieri per il resto della vita. In Colorado c'è una miniera di quarzo, dalla quale però si estrae oro, ma c'è un contenzioso in corso riguardo a chi sia il legittimo proprietario delle ricchezze suddette. Lo sceriffo della città, che non vuole guai, ha deciso quindi di custodire tutto l'oro in una banca sorvegliata da
un vecchio zoppo, ipovedente e sordo, in attesa che le autorità sanciscano il legittimo avente diritto a godere di quella montagna di soldi. La banda di sciamannati si mette in viaggio. Sarà un lavoretto pulito, dicono. Si fa il colpo appena scende la sera e poi tutti via verso mete esotiche a curare i reumatismi. I Blackwater riescono facilmente ad impossessarsi dell'oro, che pare che in tutto il villaggio ci siano solo tre uomini armati, e vanno a festeggiare bevendo e stuprando donne al saloon. Guerrero però non è più tanto giovane, dunque propone ai suoi uomini di ritornarsene a casa a dormire, per tutta risposta suo fratello adottivo, che soffre di complessi di inferiorità, gli spara, invitando gli altri membri a fare lo stesso. E così accade. Guerrero muore. In paese si sta veramente bene, c'è l'aria pulita, il vino buono e Red vuole rimanerci a bulleggiare. Accade così che questi si nomina sceriffo e prende possesso della città, della miniera e di tutte cose. Poiché adesso sono arrivate anche le mignotte semi nuove, Red decide di ribattezzare la città Tombstone, così che ad altri debosciati come lui non venga in mente di piantarsi in quel luogo così difficilmente conquistato. Guerrero, buon'anima, finisce all'inferno e ad accoglierlo c'è satanasso in persona che lo marchia a fuoco e comincia a torturarlo dedicandogli attenzioni manco fosse il suo unico ospite. Il bandito, anima candida, non si capacita di essere finito tra le fiamme dell'inferno dunque, per sfuggire a quel luogo di sofferenza indicibili, propone allo dimonio un patto. Se il diavolo gli permetterà di ritornare in vita per 24 ore, Guerrero avrà la possibilità di vendicarsi, regalando così a satana ben sei anime gonfie di peccato con cui divertirsi nelle notti fredde e solitarie. Mickey accetta, anche se gli sarebbe bastato aspettare che morissero di vecchiaia o ammazzati, ma vabbè. Ad un anno esatto dalla tragica dipartita, Guerrero ritorna dal regno dei morti per avere la sua rivincita. Grazie all'aiuto di una donna scema e di un prete ubriaco scorreranno fiumi di sangue, le femmine scapperanno urlando con le tette al vento e il demonio godrà di un sano divertimento. 

Roel Reiné ci regala questa bella schifezza di film, realizzata si a bassissimo costo, ma insomma! La trama è semplice, banale ma allo stesso tempo efficace e sfruttabilissima, ammesso che a dirigere la pellicola ci sia un regista un minimo capace, e non è questo il caso. Inoltre ci sono dei buchi incolmabili e i dialoghi sono poco incisivi, per non parlare della caratterizzazione dei personaggi. Regia dozzinale, tutto il film è sciatto, con attori cani e con una fotografia tipica delle peggiori telenovelas che, invece di aiutare a mascherare le sceneggiature fatte con la carta pesta, mette ancora di più in mostra la pezzentaggine di questo film. Reiné si lancia in una regia pretenziosa, per lui impossibile da mettere in atto, con ralenti, zoom e accelerazioni che non hanno un perché, inceppando così il meccanismo, già non proprio efficace, della narrazione. Gli ingressi enfatici in controluce hanno del ridicolo e contribuiscono a rendere tutto più baracconesco, e l'ironia, indispensabile per rendere godibile una pattumata del genere, è del tutto assente. Nonostante sia un disastro totale, guardatelo. Prima di tutto perché tra i protagonisti c'è l'amato Mickey e poi perché il film tiene molta compagnia mentre ci si scaccola. 




1 commento:

  1. Recensione superveritiera e dannatamente divertente🤣mai fatte così tante risate leggendo una recensione.🤣🤣🤣👍🏽🔝

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