L'unica vera regina dell'horror è innegabilmente Barbara Steele, la donna la cui scura e misteriosa bellezza ha ispirato i grandi del cinema horror e che continua a terrorizzarci con i suoi profondissimi occhi neri.
Nata il 19 dicembre del 1938 a Birkenhead, in un primo momento si dedica alla pittura, ma nel 1957 entra a far parte di una compagnia teatrale e dunque ha inizio la sua carriera di attrice. Il 1958 è l'anno del suo debutto con la commedia Bechelor of Hearts.
All'età di 21 anni ottiene il suo primo ruolo da protagonista con La maschera del demonio, esordio alla regia di Mario Bava. Questo è uno dei miei film preferiti in assoluto e uno dei migliori di Bava. Gli sceneggiatori presero spunto dal racconto di Gogol, Il Vij, e dunque nella pellicola la figura del vampiro è rappresentata in maniera inconsueta rispetto alla cinematografia del genere. La cura che Bava dedica alla fotografia permette alla pellicola di assumere un carattere gotico cupo e personalissimo, che ispirerà generazioni di registi a venire. Il regista in questo film rende vivo l'orrore e parte del merito è dovuto anche alla sinistra interpretazione della Steele.
La maschera del demonio ebbe un tale successo anche negli Stati Uniti da permettere all'attrice di ottenere un ruolo ne Il pozzo e il pendolo di Roger Corman. Da questo momento in poi Barbara Steele sarà considerata il volto femminile horror per eccellenza.
Nel 1962 ottiene una piccola parte nell'irripetibile film di Federico Fellini, 81/2. Fellini dichiarò che avrebbe voluto dare più spazio all'attrice britannica, ma questa era stata costretta a lasciare Roma a causa di un nuovo impegno di lavoro.
La Steele ottiene poi il ruolo in un altro film horror, L'orribile segreto del dottor Hitchcock, di Riccardo Freda. Anche in questo caso si tratta di un classico horror gotico italiano, reso straordinario da atmosfere perfette e da una bellissima colonna sonora.
La sua carriera continua con pellicole come Lo Spettro, Danza Macabra e Un Angelo per Satana. Ma dopo aver girato Curse of the Crimson Altar basato sul racconto di H.P. Lovecraft, I sogni nella casa stregata, Barbara è stanca di essere riconosciuta solo come volto della cinematografia del terrore, e dichiara di non riuscire più a sopportare di dover spuntare fuori da una bara ancora una volta.
Barbara ritorna al cinema nel 1974 con Femmine in gabbia, qualche anno prima avrebbe potuto ottenere il ruolo di una delle prorompenti detenute, non quella di un guardiano costretto su una sedia a rotelle, ma la sua performance riscontrò critiche positive. Appare poi nel film Non ti ho mai promesso un giardino di rose, prodotto da Roger Corman e poi ancora in Pretty Baby nel 1978.
Nel 1990 torna, che se sul piccolo schermo, con la mini serie televisiva Dark Shadows e in seguito ottiene ruoli di poca importanza in un paio di altri film.
E nel 2012 finalmente la regina del gotico indossa ancora una volta i panni che meglio la vestono e la rappresentano. Interpreta una pazza omicida psicopatica in The butterfly room di Zarantonello. Favola oscura tutta al femminile in cui è dominante la lotta per la sottomissione. E' bello scoprire che la Steele non ha perso il suo talento né tanto meno la sua terrificante bellezza.
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