Film del 1995 diretto e prodotto dalla mente evidentemente disturbata
di Paul Norman.
Ed è subito azione, l’uomo dei gelati viene brutalmente ucciso da un raffica
di mitra sparata da non si sa chi e soprattutto non si sa perché, ma il bambino
sciacallo è lì e prontamente ruba il gelato che l’uomo morente stringe nella
sua cadaverica mano. Salto temporale. Un altro gelataio rallegra le giornate
estive degli innocenti bimbi, solo che questo è molto più sgarbato del suo
predecessore, anche se non possiamo saperlo con certezza, dato che l’altro è
morto subito. Un gruppetto di ragazzini molto affiatati, dopo essersi serviti
dal simpatico Gregory, corrono felici per il parco, vomitano sulla giostra e si
fanno terrorizzare da pazzi con l’alzheimer. È ormai sera ed il gelataio
ritorna alla sua umile dimora, ma il suo lavoro non è ancora finito, c’ha da
sgozzare il cane della rimbambita infermiera Warton, che è finito il gelato all’amarena.
Nel mentre il piccolo Paul svanisce nel nulla, ma la polizia veglia sulla
cittadina e
indaga con zelo, non per questo i poliziotti non trovano il tempo
per concedersi un gustosissimo cono al gusto di sorcio. Poiché ha un aspetto
molto rassicurante, il nostro popolarissimo gelataio seduce con facilità una
donna dalla dubbia condotta morale, prende nota dell’indirizzo della femme
fatale, che quando ci sarà da fare la stracciatella tornerà utile. Dopo una
paio di sparizioni sospette i bambini del quartiere, che sono svegli, a
differenza degli adulti cerebrolesi che li hanno generati, scoprono subito che
dietro agli strani avvenimenti c’è il gelataio e dunque, via dalla polizia. Gli
sbirri arrivano a casa di Gregory e danno via alla perquisizione più meticolosa
della storia, spaccano cose, ne rovesciano altre e dopo aver distrutto tutto
senza aver trovato il minimo riscontro, chiedono educatamente scusa e tornano a
casa rimbrottando i ragazzini. Il gelataio furibondo alza un pugno al cielo,
maledice i bambini ficcanaso e giura vendetta. La spirale di odio e morte è
innescata. E quale modo migliore per iniziare la mattanza se non quello di
recarsi dalla mignotta di cui sopra, portando in dono un cono con la testa di
uno dei suoi mille amanti? I tre coraggiosi bambini sono determinati a fermare
il gelataio folle. Riusciranno tre anime candide a fermare il feroce assassino?
Gli adulti decideranno mai di agire in un qualche modo o si adopereranno solo a
morire serenamente?
Il film mi è risultato un po’ noioso, e ho trovato particolarmente irritante la mancanza di nesso tra molte
scene, per non parlare dei flash back ridicoli e illogici, anche se alla fine
del film riescono ad assumere uno straccio di senso. Non ci sono scene splatter
o quanto meno un minimo truculente, probabilmente a causa del basso budget e
sospetto che il caro Paul avesse addirittura pretese riguardo alla sua
sceneggiatura. Infatti il tema della pellicola è quello della felicità, felicità
imposta e dunque ottenibile solamente rimestando nel torbido della propria anima, roba per cui
Nietzsche c’ha perso il sonno. Il film poi è stato realizzato per il piccolo
schermo, dunque avrebbe dovuto essere un prodotto di largo consumo, ragione per
cui è stato inserito di tutto, un’accozzaglia disordinata tra Nightmare, The Goonies
e It. Che altro, questa magnifica opera
merita di essere vista perché è uno dei massimi esempi di bruttura , e anche
perché la maggior parte delle inquadrature partono chiappi o dal pacco degli
attori.
Vi ci metto anche il trailer, va.
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