martedì 18 giugno 2013

Quel Genio di Gaiman

Qualche giorno fa Neil Gaiman ha pubblicato sul Guardian questo articolo, in cui parla dei miti che lo hanno affascinato e che allo stesso tempo gli hanno procurato ansia e patimento. A mio avviso è un'analisi molto superficiale, probabilmente dovuta ad una forzata sintesi o anche alle scarse conoscenze culturali degli inglesi. Ad ogni modo trascrivo, quasi testualmente, quanto riportato dallo scrittore.

E' difficile definire il confine che separa la mitologia e i racconti popolari dalle religioni - dice Neil Gaiman - mi piace pensare che il mito è un modo per dare un senso a quello che ci accade intorno. I personaggi mitologici si ripetono in diverse culture, ma sono il mondo che popolano e le loro azioni a dirci tutto quello che occorre sapere riguardo ad una cultura. I protagonisti dei miti sono spesso al servizio della storia stessa, ma alcuni di loro mi ossessionano. Queste sono le dieci figure mitologiche che più mi perseguitano.

Loki
Gli dei nordici sono benevoli, ma decisamente privi di fantasia, ad eccezione di Loki, componente della triade divina è grazie a Loki che gli dei ottengono i loro preziosi e utili strumenti. Furbo, scaltro, capace di mettersi nei guai e allo stesso tempo di uscirne, il dio norreno è un'entità che aiuta gli uomini. E' solo quando nasce il mito del Ragnarok, cioè la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos in seguito alla quale il mondo verrà distrutto per poi essere rigenerato, che Loki assume un'accezione negativa diventando una divinità oscura e malvagia. 

Penelope
Penelope è il mio personaggio preferito dell?odissea. Come Ulisse intraprende il suo lungo viaggio verso casa, così Penelope aspetta e tesse, senza mai raccogliere il frutto del suo lavoro. Durante i lunghi vent'anni di attesa è l'unica ad essere fermamente convinta  del ritorno del marito ed è l'unica, che pur rimanendo ferma nelle sue convinzioni, cresce e si evolve durante la narrazione.

Coyote
La mitologia del Coyote è una delle più popolari tra i Nativi Americani. Coyote è una creatura con il dono dell'ubiquità, nei miti della creazione compare nelle vesti del creatore stesso, ma allo stesso tempo può essere il messaggero, l'eroe della cultura, il truffatore o lo stupido. 

Icaro e Dedalo
Da ragazzo ho spesso sognato di Icaro, che voleva soltanto volare un po' più in alto, ma le sue ali non hanno retto. Ora invece penso a Dedalo, troppo intelligente per essere prudente, e che dunque non ha saputo proteggere suo figlio dal mondo.

Rhiannon
Il Mabinogion è uno strano gruppo di testi in prosa provenienti da manoscritti gallesi medievali, che racconta storie altrettanto strane. Nei racconti Rhiannon appare per la prima volta in groppa ad un cavallo bianco, cavalcando più velocemente di un qualsiasi altro uomo, ma un re riesce a catturarla e a sposarla. Ingiustamente accusata di infanticidio diventa ella stessa un cavallo, costretta a trasportare i viaggiatori fin quando la sua innocenza non sarà dimostrata. Stoica ed eternamente affascinante.

Anansi
Anansi è uno dei più popolari dei appartenenti alla mitologia delle popolazioni originarie della zona ovest dell'Africa. Così come Coyote la tradizione lo pone a metà strada tra l'essere un dio ingannatore e un eroe culturale. Dio-ragno spesso messo nel sacco che riesce a cavarsela grazie alla sua astuzia. Non c'è morale nelle sue storie, ma è meglio non confrontarsi con Anansi.

Medusa
Capelli fatti di serpenti che si contorcono, sguardo che trasforma qualsiasi cosa in pietra, persino dopo che la testa le è stata rimossa. Sono dispiaciuto che le sue sorelle Gorgoni, Euriale e Steno, abbiano dovuto continuare il lavoro di perversione senza la loro regina.

Scimmia
In realtà è un racconto più che un mito, ma ho avuto la possibilità di onorare Scimmia sia in un tempio buddista in Cina sia in un tempo taoista ad Hong Kong. Buddha manda un monaco, una scimmia, un maiale e un mostro in India, affinché riportino i testi buddisti in Cina. Il loro viaggio è costellato di incontri improbabili, di mutaforma, di mostri e il mondo è spiegato attraverso la magia. Nel corso della sua avventura Scimmia è impetuoso e coraggioso, un meraviglioso eroe. 

Gesù
E' Tommaso nei suoi vangeli sull'infanzia di Gesù a parlarci dei miracoli che il Nazareno ha fatto da ragazzo. egli dà vita ad uccelli di argilla, resuscita un bambino caduto da un tetto e uccide o rende cieco chiunque gli rechi dispiacere, tanto che Giuseppe dice a Maria "Se ha intenzione di continuare ad uccidere la gente, saremo costretti a rinchiuderlo in casa".


Ho sentito parlare di Lilith per la prima volta in occasione del mio barmitzvah, mi hanno raccontato di come abbia insistito a fare sesso stando sopra, una colpa troppo pesante per Abramo, tanto che ha dovuto allontanarla. Lei però, non l'ha presa male, anzi ha iniziato a fare sesso con i demoni. Nei testi non si parla mai della sua morte, ma a dirla tutta non è nemmeno mai citata nella Genesi.

Il fatto che Gaiman faccia apparire Penelope come una casalinga disperata che aspetta il ritorno del marito proprio non mi va giù. Penelope rappresenta l'ideale di donna nel mondo Omerico, sintesi di bellezza, fedeltà e astuzia, è dunque l'alter ego di Ulisse, non una massaia sprovveduta vittima degli eventi. Dedalo poi non è un ingenuotto che spinge il figlio alla morte, è l'inventore per antonomasia, è il costruttore geniale, non un vecchio pazzo che lancia il figlio da una rupe. E' Icaro ad essere incosciente, e paga la sua mancanza di conoscenza con la morte. Si chiama evoluzione. E infine Medusa, analizzata come Diego Della Palma analizzerebbe l'acconciatura di una soubrette da due soldi. L'evoluzione di Medusa è una delle più belle metamorfosi della letteratura tutta, perde tutto ciò che di umano c'è in lei e si trasforma in qualcosa di fantastico e spaventoso. E quello mi viene a dire che c'ha i serpenti al posto dei capelli.

L'unico merito che riconosco a Gaiman è quello di aver messo Gesù tra i personaggi mitologici.

Alla luce di quanto ho letto, posso dire che Adriano avrebbe dovuto costruire un muro ben più imponente per separarci dalla barbarie degli Inglesi.

Fonti:
http://www.guardian.co.uk/

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