mercoledì 12 febbraio 2014

After


Avevamo lasciato la prigione in fiamme, i sopravvissuti dispersi e il Governatore morto. Ritroviamo il dramma, i dibattiti filosofici, la ricerca del senso della vita, ma soprattutto personaggi incoerenti e irriconoscibili, farfugliamenti e noia. Questo è After, puntata che riapre la quarta stagione di The Walking Dead

Ogni episodio, delle ultime due stagioni, è potenzialmente deludente, si sa. E quindi perché continuare a guardarlo? Perché ogni tanto ci regalano delle gran belle scene di morte e pathos, morte e amore, morte e morte e perché The Walking Dead ha in sé un notevole potenziale, che molto spesso viene sfruttato malamente. 

Quando decidono di buttare tutto alle ortiche, nella migliore delle ipotesi ne viene fuori un episodio noioso e con una trama inesistente, nella peggiore invece tutto è incoerente e terribilmente mal scritto. Per contro, quando ci si impegnano e riescono a fare un buon lavoro, la serie prende una piega straziante, devastante e magnifica.

In questa puntata ci dicono che tutto quanto fatto fin'ora è stato inutile, come se non bastasse, Carl diventa adolescente e per questo è accompagnato da una crescente mancanza di cerbero, Rick è colto da paralisi talamica dalla quale si riha solo per fare il mea culpa e Michonne è lacerata fra la sofferenza per aver perso tutti i suoi cari e la voglia di continuare a lottare. 


After è l'episodio del riposo. Non accade nulla e i dialoghi sono scarsi. Carl e Rick si stabiliscono in una casa abbandonata e subito lo sceriffo inizia a rimbrottare il bimbominkia su quello che può e quello che non può fare, perché il padre in fondo al cuore sa di aver generato uno scemo. Ad un certo punto però Rick muore un po' e quindi Carl è libero di rischiare la vita tre, quattro volte nel giro di mezz'ora e di sprecare la manciata di proiettili rimastigli. Ritornato a casa, crede che suo padre si stia trasformando in uno zombie, quindi scoppia in un pianto liberatore ricolmo di speranze infrante. 

In quanto adolescente, quindi scemo, Carl sta ancora cercando di capire cosa realmente voglia dire essere adulto e quindi cosa significhi avere responsabilità e carichi di sterco da spalare. Sono molti gli uomini che ha conosciuto e che quindi gli hanno offerto dei modelli di vita da seguire, da quando è iniziata l'avventura nel mondo dei non morti. Shane e il Governatore gli hanno mostrato come la violenza e la freddezza possono portare al potere, ma che in questo modo non si può conservarlo a lungo senza che qualcuno cerchi di ucciderti. Hershel gli ha insegnato la forza della gentilezza e del senso civico, ma l'amore non sempre paga quando il resto del mondo vuole soltanto un pezzo della tua carne viva. Rick invece ha tentato di fargli comprendere cosa significa essere un buon leader e soprattutto come diventare un uomo giusto, anche se non sempre si è rivelato in grado di tenere fede ai suoi propositi. Carl può anche credere di essere ormai in grado di badare a se stesso, ma in cuor suo sa di essere ancora un bambino bisognoso di sentirsi al sicuro, cosa ben diversa della mera sopravvivenza, e della protezione di suo padre.


Michonne nel mentre va per funghi per il bosco in compagnia di un'orda di camminatori. Ad un certo punto, presa da un eccesso d'ira mozza la testa a tutti i suoi compagni di viaggio. La vecchia vendicatrice mascherata è tornata, stoica incazzata e con la morte nel cuore. Ed è proprio il suo dolore che la porta ad avere l'illuminazione. E' decisa a ritrovare la sua nuova famiglia, non vuole continuare a trascinarsi senza meta da sola così si mette sulle tracce dei sopravvissuti alla follia del Governatore

After è una puntata malamente intrisa di miseria e tragedia, e i recenti eventi, cioè abbandonare la prigione e dividere il gruppo, erano una buona occasione per rafforzare una trama ultimamente spesso ripetitiva. Occasione sprecata. 

2 commenti:

  1. Mi sto rihavendo or ora dalle risate per il tuo commento....
    Comunque a me non è del tutto dispiaciuto questo capitolo 9, perché mi piacciono tutti gli episodi in cui l'insopportabile figliominkia di Rick rimedia figure barbine atteggiandosi a grande eroe...
    Inoltre temevo che la prigione, che ha quasi ammazzato la serie, potesse ancora essere utilizzabile in qualche modo dai nostri, trasformando definitivamente questa serie in un mix tra quei polpettoni western degli anni cinquanta, in cui c'erano sempre indiani da ammazzare, e una versione in chiave moderna del Walden.

    Da notare anche che la spada della Miciona non perde mai il filo e che per quanti proiettili e pistole i nostri eroi possano gettare al vento, nel capitolo successivo grazie al respawn sovvenzionato dalla National Rifle Association avranno sempre a disposizione un arsenale di armi da fuoco cariche e che non si inceppano mai. Del resto se anche le cose si mettono male (e a causa della loro dabbenaggine e della gestione scriteriata delle limitate risorse, succede continuamente), il mondo in cui vivono è pieno di oggetti contundenti e appuntiti con cui possono scavare simpatiche caverne nelle teste erranti.

    Concordo con quello che dici, anche se per me la piaga principale di The Walking Dead non sono le scene un tantino leeeente, né l'assenza di trama di certi capitoli, né le risposte che generano altre domande alla Lost (appro, vedo che non hai citato la scena in cui Michonne sostiene di Sapere Tutto). La vera piaga è l'inedia che ha afferrato più o meno tutti i protagonisti, inedia per cui il figliominkia di Rick insulta quest'ultimo per un buon 5 minuti quando crede che sia morto.
    Trovano più comodo riparare enormi prigioni sgangherate o costruire improbabili fortezze con case di cartapesta, carrozzoni da circo e camion militari, piuttosto che rubare due betoniere e sei sacchi di cemento e costruirsi un bunker.

    In definitiva, sono tutti folli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'immagine di Thoreau che ammazza zombie mi ha commossa.
      Secondo me è lecita un po' di idiozia, nel senso che se i protagonisti facessero cose sensate e si mettessero al sicuro in un bunker antiatomico, la serie si risolverebbe tutta in due puntate. Il problema però è che l'idiozia è arrivata a livelli incontrollabili.
      Anche le puntate in cui si cerca di approfondire la caratterizzazione dei personaggi mi stanno bene, se lo facesse Dostoevskij probabilmente piangerei lacrime calde, ma lo fa Kirkman, che non è capace. In questa stagione sono tutti diventati schizofrenici, ognuno è tutto e il contrario di tutto. Questa non è indagine psicologica è entropia.

      Elimina