Inmates è un'antologia di brevi racconti, alcuni decisamente più interessanti e di impatto rispetto ad altri. Daryl, povera stella, è rimasto in compagnia della hippie piagnucolosa Beth; Sasha deve badare al medico 'mbriacone Bob e a Maggie, impazzita per il dolore; Glenn è con quell'inutile essere di Tara; Tyrese deve proteggere non solo la piccola Judith, ma anche le sorelle psicopatiche. Gli sceneggiatori hanno poi pensato bene di tirare fuori dal cilindro anche Carol, cosa per cui Tyrese potrebbe ringraziare, ma forse anche no.
Daryl, che a me sembra sempre più gonfio di anabolizzanti, ritorna finalmente silenzioso, introverso e pure un poco testa di caspio. Del resto è solo in compagnia di Beth. Non prova fastidio né pietà per la cerebrolesa, e quando lei dà sfogo a tutta la sua angoscia adolescenziale, si alza e la segue. Senza profferire verbo. Probabilmente, dopo la breve esperienza di oligarca di poco successo, Daryl preferisce accondiscendere ad una decisione di Beth e seguirla piuttosto che prendere egli stesso la responsabilità di una scelta.
La mia ammirazione va tutta a Tyrese che, pur dovendo badare al reparto infantile di psichiatria, mantiene la calma e non fa a pezzi Lizzie e Mika. In realtà il suo subconscio vuole liberarsi delle bambine, tanto che appena sente un sussurro provenire dalla strada, abbandona le sorelline a loro stesse e si lancia in un vano salvataggio. Le lascia da sole nel bosco anche se la probabilità che diventino carne di prima scelta per gli zombie è molto alta, ma ancora più alta è la probabilità che Lizzie uccida le altre due e lasci che vengano sbocconcellate da qualche suo amico smascellato. Ed ecco che appare Carol. Che prima o poi dovrà decidersi a rivelare a Tyrese di aver macellato la sua fidanzata. E io la aspetto al varco.
Judith, cvd, è viva. E questo dimostra che gli sceneggiatori, che venderebbero la loro stessa madre al mercato, non sono disposti a rischiare l'indignazione del pubblico in caso di morte di una ciccionissima poppante. Di conseguenza, diventa impossibile credere che, quando Lizzie cerca di far tacere Judith con un po' troppo entusiasmo, la bambina possa morire. E l'apprensione per il simbolo della speranza di una vita migliore sfuma. Anche se io, non ce la lascerei comunque con la scuoiatrice di topi e conigli. Hai visto mai.
Maggie, Bob e Sasha decidono democraticamente la loro prossima mossa. Si va a cercare Glenn, che tanto di Beth non frega niente nemmeno a sua sorella. Bob vive serafico, non gli importa niente di quello che è più sensato fare, lui sorride in ogni caso, come un idiota.
Glenn pare abbia schiacciato un pisolino durante tutto l'intero attacco. Riavutosi torna dentro a prendere le sue protezioni da squat, lancia uno sguardo languido alla foto di Maggie e poi si lancia come una rock star nella folla di zombie. Non fa molta strada quando incontra Tara, ingabbiata e triste e con i rimorsi di coscienza, ma Glenn la convince facile e insieme vanno via.
L'elemento in comune è l'eterna lotta tra la disperazione e la voglia di continuare a vivere, perché tutti, bene o male hanno ancora qualcosa per cui combattere. E va anche bene l'analisi introspettiva dei personaggi, ma se questo significa interminabili scene in cui stanno muti a fissare il cielo stellato, non aggiungendo in realtà nulla di nuovo ai personaggi, uno alla lunga si annoia.
In conclusione, adesso i sopravvissuti della prigione sono suddivisi in cinque gruppi e c'è un posto che pare sicuro e pronto ad accogliere nuovi superstiti e un altro gruppo di super soldati cazzutti (su quest'ultimo ripongo le mie ultime, precarie speranze).
E a questo punto due domande mi attanagliano l'animo. Se nessuno dei sopravvissuti ha visto morire nessun'altro dei sopravvissuti (si potrebbe nutrire qualche dubbio sulla sorte di Rick, ma vabbè) perché danno per certo di essere gli unici ancora in vita? Poi, anche se non è proprio chiarissimo, se stanno tutti nello stesso bosco a rincorrersi e girare in torno, come mai non riescono a ritrovarsi?
E aspettando da voi risposte a questi dubbi amletici, chiudo.
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