Film del 2014 tratto dall'omonima graphic novel di Kevin Grevioux, scritto e diretto da Stuart Beattie.
Al mostro di Frankenstein proprio non va di ritrovarsi riportato alla vita tutto rattoppato, dunque per vendicarsi del pessimo lavoro fatto dal suo creatore uccide la di lui moglie. La creatura fugge poi a nord, per trovare rifugio tra le Alpi svizzere. Victor Frankenstein, novello Napoleone, lo insegue e muore assiderato. Mentre il mostro sta seppellendo il suo genitore, un'orda di demoni con le teste infuocate arriva a fargli visita. Devono condurlo vivo, per quanto possa essere vivo un cadavere ricucito, dal loro signore e padrone Naberius. Il mostro tenta inutilmente di ribellarsi ai diavoli e mentre sta per soccombere arrivano in suo aiuto due ispanici incappucciati. Questi lo salvano e lo conducono dalla loro regina. I messicani sono in realtà dei gargoyle che hanno ricevuto ordine, direttamente dall'arcangelo Michele, di tenere a bada i satanassi a colpi di acqua santa. La regina Leonore impietosita dalla triste condizione del mostro decide di dargli il nome di Adam e lo invita a rimanere alla sua corte. Se Naberius è sulle sue tracce significa che c'è del pericolo. Per
tutta risposta Adam prende in prestito un paio di mazze ferrate ammazza demoni e se ne va, senza ringraziare, verso i luoghi più remoti del pianeta. Badate bene che tutto ciò succede nei primi dieci minuti di visione. Allorché dopo aver vissuto per centinaia di anni in solitudine, a parte qualche sporadica visita poco amichevole dei satanassi, decide di ritornare nel mondo degli umani dove, tra gargoyle che ascendono e demoni che discendono, ci stanno pure gli scienziati che tentano di rianimare i ratti. Scienziati al soldo niente meno che del principe Naberius. La battaglia tra bene e male ha dunque inizio. Le forze infernali vogliono catturare Adam per cercare di ricostruire gli studi di Frankestein così da poter rianimare moltitudini di cadaveri pronti per essere posseduti dai demoni spirati. Durante il primo scontro la regina Leonore viene rapita. Per liberarla i gargoyle sono costretti a cedere i diari contenenti gli appunti del dottor Frankenstein. Adam però è pieno di risorse, con una supercazzola riesce a sottrarre il manoscritto e a scappare via veloce. Adesso che Naberius è a conoscenza dell'esistenza del diario, per Adam non ci sarà pace.
tutta risposta Adam prende in prestito un paio di mazze ferrate ammazza demoni e se ne va, senza ringraziare, verso i luoghi più remoti del pianeta. Badate bene che tutto ciò succede nei primi dieci minuti di visione. Allorché dopo aver vissuto per centinaia di anni in solitudine, a parte qualche sporadica visita poco amichevole dei satanassi, decide di ritornare nel mondo degli umani dove, tra gargoyle che ascendono e demoni che discendono, ci stanno pure gli scienziati che tentano di rianimare i ratti. Scienziati al soldo niente meno che del principe Naberius. La battaglia tra bene e male ha dunque inizio. Le forze infernali vogliono catturare Adam per cercare di ricostruire gli studi di Frankestein così da poter rianimare moltitudini di cadaveri pronti per essere posseduti dai demoni spirati. Durante il primo scontro la regina Leonore viene rapita. Per liberarla i gargoyle sono costretti a cedere i diari contenenti gli appunti del dottor Frankenstein. Adam però è pieno di risorse, con una supercazzola riesce a sottrarre il manoscritto e a scappare via veloce. Adesso che Naberius è a conoscenza dell'esistenza del diario, per Adam non ci sarà pace.
La presunta analisi del difficile cammino di Adam per raggiungere la consapevolezza di non ho capito bene che cosa è quanto di peggio c'è in questo film. Il rifiuto della persona e il rispetto della vita di cui si cerca di parlare sono trattate in maniera superficiale e inutilmente rindondante. La caratterizzazione della creatura è terrificante, non si riesce a provare nessuno tipo di sentimento verso di lui, è un essere grigio e anche un poco bipolare, senza nessuno scopo preciso. Il nostro Adam è forte, rapido e letale, parla ed è anche discretamente fico e cioè quanto di più lontano dalla descrizione di Mary Shelley. E' un mostro emo alla Twilight insomma. Anche tutti gli altri personaggi sono poco delineati e interagiscono in maniera minima gli uni con gli altri. Non si riesce a cogliere la presunta grandezza della loro missione e tutti sembrano agire come marionette guidate da un filo invisibile. Demoni e gargoyle muoiono come mosche per una causa che non sembra star loro così tanto a cuore. La sceneggiatura è stata scritta da un santone indiano fatto di acido, disordinata, piena di fronzoli e allo stesso tempo inefficace e noiosa. L'intera vicenda è snocciolata nei primi dieci minuti mentre il resto del film si volge in maniera monotona e ripetitiva. Anche le scene d'azione non sono particolarmente curate a causa di una computer grafica non eccellente e il trucco della creatura consiste in un paio di cicatrici in faccia e di due profondissime occhiaie. Poco incisiva è la stessa interpretazione di Aaron Eckhart, sicuramente limitato da uno script mediocre e da dialoghi imbarazzanti. I, Frankenstein non segue in nessun modo il romanzo di Mary Shelley, ma ne sfrutta, infangandolo, solo il nome. Insomma per avviarvi alla visione del film sono necessari un notevole pelo sullo stomaco e sopratutto tempo da perdere.
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