venerdì 12 luglio 2013

I Nuovi Barbari


Post apocalittico del 1982 diretto dal maestro Enzo Castellari, con protagonisti niente meno che Giancarlo Prete e Fred Williamson.

È il 2019 la grande guerra nucleare si è conclusa lasciando dietro di se solo polvere, morte e uomini baffuti, e quei pochi che sono sopravvissuti non fanno altro che ammazzarsi tra loro. In lontananza villici, attaccati alla loro apparecchiatura radio come Brosio a Medjugorje, che parlano superficialmente di sogni e speranze sfumate, quand’ecco che ti arrivano i Templars. I Templars sono uno spietato gruppo di uomini che hanno come missione nella vita quella di sterminare la triste ed esigua umanità rimasta, sono vestiti esattamente come Michael Jackson sulla copertina di Thriller, c’hanno le ciuffe colorate alla Malgioglio, fucili laser e il loro capo si chiama One, che però si pronuncia Juan. Sul luogo della tragedia arrivano degli ominidi ricoperti di carta igienica che zampettano sui cadaveri ancora caldi, per poi essere uccisi senza ragione alcuna da uno
che appena lo si vede si capisce che è il nostro paladino senza macchia e senza paura. Il suo nome è Skorpion. Con la k. Vuoi che il giustiziere ficaccione non mi salvi una gnocca inseguita dai Templars? Dopo aver restituito speranza alla donna, la carica in macchina e mette su un po’ di musica di quella che fa strappare le mutande alle femmine. Segue, prevedibilmente, la scena hot. I due fanno all’ammore rotolandosi con passione sotto un telo di cellophane. Dopo questo imperdonabile affronto è guerra aperta tra i Templers e Skorpion. Mako, prediletto fratello di sangue di One che si pronuncia Juan, decide di uccidere il nostro eroe. L’attentato alla vita di Skorpion viene messo in atto ma lui, scattante come una gazzella e scaltro come una faina, corre, si rotola, salta e riesce ad avere la meglio sui suoi assalitori, uccidendo Mako e deponendo il suo corpo inerte ai pieni di One. Poi va via, nemmeno impolverato, verso altri villici che captano lo stesso segnale radio di cui sopra. One è distrutto dal dolore, alza il pugno al cielo e grida vendetta contro il giustiziere, e manco a dirlo lo ritrovano dieci minuti dopo, e di qui il sospetto che Skorpion c’abbia come minimo un segnalatore attaccato alle chiappe. Una volta catturato il nostro paladino viene sodomizzato, cioè sul serio, viene sodomizzato da One, perché così è se vuoi entrare a fare parte dei Templars, e anche se non ci vuoi entrare.  Terminato l’amplesso fuggono tutti via a distruggere una carovana lasciando a guardia di Skorpion due stronzi incapaci. Riuscirà l’idolo di noi tutti a riaversi da cotanto affronto?

Dovete assolutamente guardare il film per intero perché una mattanza finale così non riuscirebbe a metterla in atto nemmeno Schwarzenegger.



Questo film è geniale perché basato sul niente, la trama è inesistente e i dialoghi, pure. Gli effetti speciali sono pietosi, i protagonisti sono vestiti con i costumi di carnevale, ma di quelli che compri al mercato un tanto al chilo; i veicoli super tecnologici dei Templares sono dei muletti il cui design è arricchito da pezzi di latta e da tubi di plastica presi dal rigattiere, mentre per la macchina di Skorpion si sono serviti dallo sfascia carrozze e hanno montato sulla cappotte una cupola trasparente illuminata da una luce verde. Il film è assolutamente da vedere, fosse solo anche per la scena di sodomia, che riesce a far si che la pellicola sia contemporaneamente anti gay e pro gay. Si fa poi un esagerato sfoggio di muscoli e brutalità. Non è da sottovalutare il fatto che questo genere di film, bruttissime copie a bassissimo budget  dei blockbuster americani sono stati esportati in tutti i mercati mondiali. L’unica nota positiva in questo tripudio di bruttura è il lavoro di regia di Castellari, che tenta disperatamente di mantenere un punto di vista originale.


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