mercoledì 17 luglio 2013

Lon Chaney


Lon Chaney, nato il I aprile del 1883, è stato il più grande interprete del cinema muto, recita in circa 160 pellicole, ma nonostante la sua versatilità ad interpretare ruoli diversissimi tra loro, viene ricordato come attore di film dell'orrore. Abbandonata presto la scuola, per occuparsi dei genitori intraprende diversi lavori fin quando non approda al teatro. Acquisisce una eccezionale abilità nel trucco, tanto da riuscire a recitare fino a cinque parti in una stessa commedia senza che il pubblico se ne accorgesse.



Entra nel mondo del cinema nel 1912, ma è solo nel 1919 che ottiene un ruolo come protagonista ne Una bestia nera, in seguito, per dieci anni interpreta una serie di personaggi mostruosi e raccapriccianti, sottoponendosi spesso a trattamenti dolorosi e pericolosi e dedicandosi al perfezionamento dell'arte del trucco cinematografico. La rappresentazione realistica che riesce a dare dei suoi personaggi e la capacità con cui affronta nuovi ruoli gli permette di guadagnare il soprannome di uomo dalle cento facce.


Nel 1916 conosce Digby Bell, attore già affermato, che insegna a Lon alcuni segreti che gli permettono di migliorare notevolmente nella costruzione di nuovi trucchi per i suoi personaggi. Chaney continua altresì a sperimentare nuove tecniche, costantemente alla ricerca di un realismo più palpabile. Studia con attenzione l'applicabilità di nuovi materiali, lavora alla interrelazione tra luci, lenti, pellicola, espressività dell'attore e dunque sguardo dello spettatore. I suoi studi hanno contribuito enormemente allo sviluppo degli effetti visivi in seguito usati dall'industria cinematografica. 


Nel 1919 viene scelto per The Frog, il ruolo del finto zoppo gli garantisce la celebrità e dunque immediatamente dopo è chiamato ad interpretare The Miracle Man. Il film è andato perduto, ma nonostante questo resta indimenticabile la scena in cui uno storpio è guarito da un truffatore. La rappresentazione della trasformazione è così realisticamente straziante da spingere un ragazzo paralizzato a buttare via le stampelle e camminare. 


Durante gli anni successivi Chaney cerca di sfruttare il più possibile lo straordinario successo ottenuto con The Miracle Man, partecipando a diverse pellicole non tutte di grande qualità. Il pubblico ormai lo ammira come grandissimo caratterista quale è, e Lon ha la capacità di capire esattamente quale tipo di personaggio ritrarre per avere successo al box office.


Negli anni '20 arriva il ruolo della consacrazione. Chaney interpreta un boss della malavita senza gambe di nome Blizzard, nel film di Wallace Worsley, The Penalty. La pellicola è in netto contrasto con l'idea che gli anni '20 siano gli anni dell'innocenza. Mutilazione fisica, abuso di farmaci, omicidi, terrorismo e problemi psico-sessuali hanno innescarono una vera e propria crociata perché il film venisse censurato. Chaney, per interpretare il ruolo, mette a punto un'imbragatura di cuoio in modo da riuscire a piegare le gambe e a legarle con cinghie alle cosce, nascondendo sapientemente le gambe sotto lunghe giacche. La fasciatura causa a Lon lesioni alle ginocchia e alla schiena. Probabilmente le leggende riguardanti l'intensa sofferenza fisica legata all'interpretazione dei suoi personaggi sono esagerate, ma di sicuro molti dei suoi ruoli gli provocano non pochi disagi.


Nel 1921 interpreta un doppio ruolo in Outside the Law, gangster e allo stesso tempo servo cinese. Per interpretare il secondo personaggio si serve di denti falsi, una maschera di gomma e un costume convincente, il che gli permette di riuscire convincentemente nel suo ruolo senza esagerare nella caricatura del personaggio.


Negli anni successivi è diretto spesso da Wallace Worsley ed è durante gli ultimi anni della sua carriera che si afferma come attore di film dell'orrore. Sono gli anni del dopo guerra e si ventila la credenza che la bontà sia sempre premiata e la cattiveria sempre punita, ma le strade sono popolate da amputati, uomini segnati da gas asfissianti e innumerevoli veterani che soffrono di stress post traumatico, ed è da questa umanità che Chaney è affascinato, trova ispirazione in tutte quelle vite martoriate non solo fisicamente ma anche spiritualmente, dando dunque vita a personaggi dalla forte umanità e facilitando il lavoro di empatia dello spettatore.


I ruggenti anni '20 sono un decennio di costante aumento della popolarità per Chaney e il suo successo non è solo dovuto alle meravigliose maschere nate dalla sua scatola da trucco. A renderlo tanto amato era qualcosa di insito nel suo animo che riusciva a scuotere le persone, ogni suo ruolo era intriso di un profondo senso di umanità, il pubblico era fortemente affascinato dal suo talento e dalla capacità di rendere originale ogni suo personaggio. I vincoli del cinema muto hanno reso impossibile ottenere un realismo come lo conosciamo oggi, eppure il realismo emotivo animato dalle mille espressioni di Chaney ha oltrepassato la macchina da presa e gli anni. 


Quando l'industria cinematografica è stata scossa dall'introduzione del suono, molte delle stelle silenziose del cinema sono inesorabilmente cadute nel dimenticatoio, ma anche se i gusti del pubblico stavano cambiando radicalmente, Chaney ha continuato ad incantare gli spettatori nei teatri e la sua popolarità è rimasta immutata. Lon è stato uno dei pochi attori ad oggi a rifiutare di indossare la celebrità come una corona, riuscendo a mantenere il suo profondo legame con la gente e dunque viva l'ammirazione dei suoi fan.

Boris Karloff, definito suo erede artistico, in un'intervista lo descrisse come l'unico attore in grado di fare esattamente il contrario di quello che la gente si aspettava da lui, pur non deludendo mai il suo pubblico, anzi stupendolo di volta in volta in volta.

Nessun commento:

Posta un commento