mercoledì 4 giugno 2014

The Mountain and the Viper


The Mountain and Viper è la prova definitiva che i pochi momenti di sollievo regalataci da cicciobombo Martin debbano essere ripagati con pesantissimi contrappassi. Mai una gioia, mai una gentilezza. Solo amarezza e scoramento.


E cominciamo con il "suicidio" di Lysa Arryn. Diventato provvidenzialmente vedovo, Ditocorto può finalmente prendere il controllo della Valle, anche grazie all'inaspettato aiuto di Sansa. La principessa di casa Stark diventa improvvisamente una spudorata manipolatrice, mentitrice e pure un poco meretrice. Dopo aver confermato la versione di Baelish di fronte alle nobili casate di Nido dell'Aquila, scende le scale del palazzo, tutta vestita di piume, con un appeal erotico che nemmeno Gilda. Sansa è sempre stata debole, timorosa e pusillanime,  ha continuato a credere, anche dopo aver raggiunto l'età della ragione, ai cavalieri valorosi, alle fate e alle scie chimiche. Come può essere avvenuta una così radicale trasformazione? Quale geniale disegno spera di riuscire a realizzare? Tutto ciò per me rimane oscuro e mi infastidisce assai. 


Ad ogni modo, mentre Sansa gioca a fare la vedova nera, Arya arriva alle porte di Nido dell'Aquila. Qui apprende la notizia della morte di sua zia Lysa. Parte necessariamente la risata isterica e il Mastino si premura di fare gli scongiuri del caso.


Ramsay Snow diventa infine Ramsay Bolton, per volere di suo padre, così che possa sentirsi ancor più legittimato a macellare, scuoiare e sbudellare. Perché è bene mantenere in vita le sane tradizioni di famiglia. A differenza del figlio psicopatico, Roose Bolton si è dimostrato abile nel calcolare precisamente ogni sua mossa, riuscendo così a rovesciare gli Stark e ad assumere il controllo del Nord. E mentre molti altri annaspano, i Bolton prosperano. 


Ad Oriente Barristan scopre il doppio gioco di Jorah e corre a fare la spia provando quel gusto proprio delle vecchie sciure impiccione, incattivite dalla vita. La saggia Daenerys e il prode Barristan quindi, curandosi molto della sincera e provata devozione che Mormont nutre nei confronti della madre dei draghi, lo cacciano via a pedate. Senza nemmeno chiedere spiegazioni. E meno male che la scorsa puntata si era parlato di perdono. 


Finalmente arriviamo al momento che tutti aspettavamo con trepidazione dall'inizio della stagione. La tenzone tra Oberyn Martell e Gregor Clegane


Ebbene, Tywin e Cersei vincono ancora, perché il cranio di Oberyn finisce per assumere la stessa forma di un acino d'uva schiacciato dal deretano di un elefante. E' ormai chiaro come cicciobombo Martin ignori il significato della parola giustizia. Lo scontro tra la Vipera e la Montagna cattura fedelmente il racconto del libro e gli sceneggiatori cani, specializzati in tragedia, sono riusciti a renderlo tanto spettacolare quanto drammatico. I due uomini affrontano la battaglia in maniera diametralmente opposta, la Montagna punta sulla difesa, mentre Oberyn gioca di agilità. Il principe di Dorne riesce a colpire diverse volte l'avversario con la sua lancia, ma fa l'errore di non concentrarsi appieno sul combattimento. Esige una confessione da Clagane, vuole che ammetta di aver commesso atti atroci nei confronti di sua sorella Elia e che riveli per ordine di chi ha agito. Oberyn combatte per i Lannister contro i Lannister. Trasportato dalla rabbia, pecca però di eccessiva sicurezza determinando così da se stesso la  sua morte. Una brutta morte, ma brutta assai. 

Spero vivamente che la dipartita di Oberyn non sia invano e che i Lannister si trovino presto costretti a pagare i propri debiti a Dorne. 

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