Tutto è pace e tranquillità nella ridente cittadina di Berkeley, i bulli in sovrappeso picchiano i deboli, gli adulti si ubriacano e vanno a pesca di trote con l'arpione, solo Rene sembra afflitta da grande angoscia. La reginetta di bellezza locale ha infatti perso la fattoria di famiglia a causa dei debiti e si ritrova costretta ad abbandonare il suo paese per cercare ospitalità dalla nonna arteriosclerotica. Il suo viaggio è però interrotto da una pioggia di meteoriti che trasforma le persone colpite in zombie. Il cielo si oscura e Rene è in pericolo, bloccata in mezzo al nulla e circondata da mangia cervelli. Quand'ecco che un misterioso e impavido redneck arriva a salvarla armato del suo coraggio ma soprattutto di un fucile a tripla canna calibro 50. E mentre la popolazione di Berkeley si trasforma in smascellati affamati di frattaglie, gli alieni animalisti lanciano raggi traenti per attrarre a sé grilli e insetti vari. Rene trova quindi rifugio nella casa di Marion, l'eroe silenzioso di cui sopra, che smette
di fare voto di silenzio solo per ricordare al prossimo che la morte è vicina. Una coppia di sopravvissuti bussa alla porta del sociopatico e poco dopo fanno capolino anche due poliziotti, uno dei quali dotato di uno spiacevole talento umoristico, ma quando gli zombie riescono a varcare l'uscio è Marion che salva tutti facendo i numeri con le pistole. Per fortuna dei pochi superstiti l'uomo è un credulone complottista detentore di bunker antiatomico, che in questo caso torna utile perché gli zombie sono molto più disponibili della Mediolanum a stringerglisi tutto intorno. L'isterismo permea lo stretto spazio fino a quando tutti non sono costretti ad uscire allo scoperto per portare una delle donne in ospedale. Ci si prepara alla battaglia. Tra lanci di coltelli, colpi di sperone e pistolettate guadagnano l'uscita e quando si illudono di essere sulla via della salvezza si trovano bloccati da un muro invalicabile di metallo, alla cui base attende un misterioso personaggio.
di fare voto di silenzio solo per ricordare al prossimo che la morte è vicina. Una coppia di sopravvissuti bussa alla porta del sociopatico e poco dopo fanno capolino anche due poliziotti, uno dei quali dotato di uno spiacevole talento umoristico, ma quando gli zombie riescono a varcare l'uscio è Marion che salva tutti facendo i numeri con le pistole. Per fortuna dei pochi superstiti l'uomo è un credulone complottista detentore di bunker antiatomico, che in questo caso torna utile perché gli zombie sono molto più disponibili della Mediolanum a stringerglisi tutto intorno. L'isterismo permea lo stretto spazio fino a quando tutti non sono costretti ad uscire allo scoperto per portare una delle donne in ospedale. Ci si prepara alla battaglia. Tra lanci di coltelli, colpi di sperone e pistolettate guadagnano l'uscita e quando si illudono di essere sulla via della salvezza si trovano bloccati da un muro invalicabile di metallo, alla cui base attende un misterioso personaggio.
Zombie, alieni e piogge acide. Undead è una mistura incomprensibile di tutti questi elementi che finiscono per suscitare non poco sgomento nello spettatore. I fratelli Spierig si cimentano per la prima volta con un lungometraggio solo apparentemente a basso costo, considerando le riprese ricercate, la fotografia curata e una buona computer grafica. Il film dalla subitanea impronta demenziale (tanto per non creare false illusioni) parte dapprima bene per poi perdersi in un numero eccessivo di citazioni. I due fratelli d'altra parte lavorano su temi poco originali e già sfruttati da registi ben più capaci, nonché su un senso dell'humor non sempre riuscitissimo. Undead non è abbastanza demenziale nè sufficientemente splatter perché non risulti noioso e a tratti irritante, inoltre lo script incoerente non permette una visione godibile. In conclusione l'unica nota positiva della pellicola è che per una volta gli zombie si cibano di cervelli.
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