Slabtown è la puntata del ritorno di Beth, quella bionda con qualche disturbo della personalità che canta sempre. La stessa Beth che ha una sorella cui non importa niente della sua misteriosa dipartita e che porta sempre con sé il tedio e la noia.
Ebbene ritorna alla vita e si ritrova prigioniera di un gruppo di picchiatelli superstiti che vivono rintanati in un ospedale e che vaneggiano di salvataggi e bene comune. Una congrega di persone che crede che la parola compromesso sia sinonimo di sfruttamento e maltrattamento. Più Beth indaga sulla struttura di questo ospedale più capisce che si nasconde qualcosa di oscuro, dunque cresce in lei il desiderio di scappare.
L'agente Dawn è a capo della struttura ospedaliera che gestisce come un carcere con tanto di punizioni corporali, gli ospiti maschili dell'edificio si adoperano per mantenere pulite e stirate le divise degli agenti di polizia, mentre le donne devono premurarsi di soddisfarli sessualmente. Perché ciascuno ha il suo compito. Infine c'è il dottor Edwards che supporta tutto il sistema e fa in modo di diventarne il perno centrale, nonostante la consapevolezza di quanto l'intera organizzazione sia marcia. Edwards è anche l'unico a prendersi apparentemente cura di Beth, ma non appena si serve di lei per eliminare un altro medico in modo da assicurarsi di mantenere la sua posizione privilegiata, diventa chiaro che la condizione di Beth non è poi così positiva, schiacciata tra un profittatore e un molestatore.
Slabtown è per ora l'episodio più debole della stagione, i personaggi non hanno alcuna profondità e agiscono piegati degli eventi, questo ovviamente rende difficile provare un qualche senso di pietà per Dawn ed Edwards che da soli hanno scelto di rinchiudersi in un inferno. Inoltre personaggi del genere popolano da sempre l'universo di The Walking Dead ed ogni volta che se ne incontra uno si tenta inefficacemente di discolparlo. Il leader impopolare costretto a fare scelte difficili per un fantomatico bene più grande a spese di una singola vita è un carattere che troppo spesso è stato usato nella serie, indirizzato verso decisioni discutibili da pretesti più o meno giustificabili. Il Governatore, Shane, Joe, Gareth.
Quello che è evidente è che ogni gruppo ha le sue regole, regole nate dall'esperienza più che sul buon senso e dalla necessità di trovare un motivo valido per agire in modi molto spesso sconsiderati. L'abbrutimento e la violenza sono sempre una scelta e il dettarsi delle leggi non serve a nient'altro che a credere di essere ancora umani.
Interessante è il contrasto Rick - Dawn. Entrambi sono poliziotti che hanno arbitrariamente preso il comando ed entrambi sono disposti a fare grandi sacrifici per il bene del gruppo, ma la differenza sostanziale sta nel fatto che Rick è vissuto nel mondo reale e ha conosciuto le due diverse forme di mostruosità, Dawn è rimasta isolata da esso diventando essa stessa un mostro. Lei ha il lusso di credere in deus ex machina e si serve dei più deboli per garantire la propria sopravvivenza, ma quel che è peggio è che mente a se stessa nascondendo la propria determinazione a continuare a vivere comuffandola con un millantato disegno più grande.
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