domenica 2 marzo 2014

Atlantic Rim


Film taroccato della Asylum del 2013 diretto da Jared Cohn.

La Erodutus indaga sulla sparizione di un transatlantico ed ecco che, a tre metri dalla piattaforma petrolifera dalla quale sono partiti, si imbattono in alcuni detriti. Le comunicazioni si interrompono, il panico è palpabile, e poi un mostrazzo ingoia allegramente la piattaforma, l'Erodutus e tutte cose. Non c'è nessun superstite che possa asserire quanto successo, quindi per ben 20 minuti dei militari a caso si chiedono cosa possa aver provocato un simile disastro. Soltanto la Nasa con i suoi potentissimi mezzi può riuscire a ricostruire ciò che è realmente accaduto. E' a tre ficaccioni, pescati a caso da non si capisce quale corpo militare, inguainati nelle loro aderentissime tute, che spetta il compito di guidare altrettanti robot antropomorfi nelle acque gelide dell'Atlantico per trovare una qualche testimonianza del disastro. I robottoni, guidati da Red, il più abile pilota del mondo con un leggero problema di alcol, Jimm, quello sensibile della cumpa, e Tracy, nuotano nelle profondità marine agili come anguille. Le costosissime macchine sono però tanto volubili quanto i loro piloti,
difatti funzionano un po' quando cazzo pare a loro. Ecco che qualcosa di terrificante si avvicina. Ah, no. E' una balena. Ah, no. E' solo una creatura gigantesca sconosciuta all'uomo che non suscita nessun stupore tra i presenti. Con l'abilità e l'arguzia del capace combattente quale egli è, Red trascina il sub kaiju sulla costa, pullulante di donne e maschi alfa che, avvisati dell'imminente pericolo, sorridono stolidamente e continuano a giocare a beach volley sereni. Nel mentre accorrono anche i marines, ma nulla sembra in grado di fermare l'orrida creatura. Soltanto Red riesce a bloccarla, le spalanca la bocca e un abilissimo pilota centra la trachea dell'essere. La creatura è divelta, ma non temete, Red e il suo robot non sono minimamente scalfiti dall'impatto. Gran bel lavoro, il kaiju è morto, anche se la città è in fiamme e ci sono pallet di cadaveri buttati a caso per le strade. Red, dopo la straordinaria performance, viene carcerato perché ha disobbedito agli ordini diretti dell'ammiraglio Hadley, comandante imperturbabile di tutta l'operazione. Sta un paio di minuti in carcere, poi lo mandano a svagarsi ad una festa, e poi lo ricarcerano. Ma le straordinarie menti che vegliano per difendere il mondo tutto, scoprono, per rivelazione divina, che il mostro vive nelle profondità marine ormai da eoni e che quindi ha avuto tempo di deporre un paio di uova pronte a schiudersi. Ovviamente le uova si dischiudono permettendo così ad un kaiju già grosso quanto tutta Los Angeles di terrorizzare il mondo. Sono cavoletti di bruxelles. I mostri risalgono in superficie proprio ora che Red è intrappolato nella sua prigione. Ma invece di affrontare la minaccia Jim e Tracy pensano bene di perdere tempo a prendere a martellate la serratura della cella per liberarlo. Quando, con la dovuta calma, decidono di dirigersi verso i robot, una nuova, strabiliante tecnologia è pronta per aiutarli nella loro difficile missione. Le macchine possono essere guidate con la forza del pensiero e sono equipaggiate di alabarda spaziale.

Nonostante lo scarso budget la resa grafica del film è sorprendentemente dignitosa, anche se robot e kaiju compaiono sullo schermo per un tempo limitatissimo. Non si può di certo dire la stessa cosa della trama, che se Cohn si fosse ispirato al plot classico di una puntata dei Power Rangers ci avrebbe fatto una figura migliore. Ed esattamente come i Power Rangers sfoggiano con orgoglio i colori dell'arcobaleno, così ad ognuno dei tre robot è assegnato un tono. Il rosso della guerra, il blu dell'equilibrio e il verde della perseveranza a girare dei film così pessimi. Si sprecano le scene ripetitive e inutili, che servono per arrivare ad un minutaggio accettabile. La pellicola è un potpourri di stupidità e nonsense. Amore, bombe nucleari, stolida ottusità, insensatamente amalgamate da una regia insipida. Delle prove attoriali dei protagonisti preferisco non parlare, ma l'ammiraglio Hadley merita una menzione speciale. Per tutto il tempo non fa che fissare uno schermo sfoggiando perennemente un'espressione da grumpy cat, inoltre la sua caratterizzazione è talmente inesistente che la scena di una pornodiva lacerata dal dubbio riguardo alla biancheria intima da indossare, risulterebbe enormemente più drammatica. Alcune immagini del film sono tragicamente imbarazzanti, tra tutte quella in cui Jim e Tracy cercano di aprire la porta della cella usando la furia di un titano, quando si vede chiaramente che questa traballa vistosamente soltanto a guardarla. I modelli dei robot anche se, come ho detto prima sono decisamente meglio di quanto mi aspettassi, risultano comunque abbastanza rudimentali e i kaiju sembrano patire la fame. Bisogna riconoscere a Jared Cohn di essere riuscito a mantenere un ritmo vivace per tutto il film, così che lo spettatore non ha troppo tempo per concentrarsi sulle assurdità che si stanno compiendo sotto i suoi occhi. Atlantic Rim sarebbe potuta essere una rilettura ironica e goliardica di Pacific Rim, invece ne è solo una maldestra e brutta copia.



4 commenti:

  1. Insomma non lo guardo....?

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    1. No, risparmiatela. Non c'è nessun motivo perché anima viva debba guardare 'sta cosa.

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  2. Dai, in fondo il bambino che hanno assunto all'Asylum per creare gli effetti speciali sta imparando.

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    1. Ma il problema non sono gli effetti speciali, mi sarebbe andato bene anche un kaiju assemblato con le lamiere dei cassonetti. Il problema di fondo che è soltanto una mala copia di Pacific Rim. Non c'è nulla di originale, non c'è la presa in giro, non c'è quel pathos portato oltre il limite di ogni umana sopportazione, non c'è nulla che faccia di Atlantic Rim un film trash.

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