giovedì 21 novembre 2013

Live Bait


Lasciati a loro stessi gli ospiti della prigione, il protagonista dell'episodio è il Governatore, trasandato e amareggiato dalla vita. Live Bait è 40 minuti di noia che negli ultimi istanti ci mostra la verità sul personaggio più merda dell'intera serie, che facciamo credere agli sceneggiatori cani che per un attimo ci siamo cascati. 

L'avevamo lasciato la scorsa stagione, quando preso da furia omicida, ammazza i suoi senza un perché e dà fuoco a tutto quello che ha costruito, o quanto meno ad un edificio, perché come i bambini viziatelli, se non è suo non può essere di nessun'altro.



Dopo qualche settimana, mese o anno, ricompare alla porta di una famiglia di sopravvissuti sprovveduti, una madre con la figlia. la sorella e il padre morente. Che non si capisce come abbiano potuto sopravvivere dato che non sanno nemmeno come ammazzare gli zombie. E subito sente la responsabilità di prendersi cura di questa famiglia, un paio di scene mostrano la luce che c'è in fondo a quel buco nero che è il Governatore, rappresentandolo come se fosse una persona in grado di cambiare e che alla fine cede al cambiamento. In realtà vuole solo che l'amore della piccola Megan plachi il dolore per la perdita di sua figlia. La discesa nella follia è già ricominciata. 



Dopo aver mangiato spaghetti, fatto all'ammore e conquistato la fiducia della bambina autistica, se ne vanno tutti insieme in gita in camper, che inevitabilmente rimane a secco dopo aver percorso 3 metri. Il gruppo viene attaccato da un'orda di smascellati, e via, si corre giù per la collina. Una delle due sorelle minchia si azzoppa, quindi l'altra è costretta a sorreggerla, mentre il Governatore pensa solo a salvare la bambina e se stesso. Quand'ecco che Martinez li trova intrappolati in una fossa. I galeotti devono prepararsi a dei grossi cavoletti di Bruxelles, il Governatore è tornato.

Live Bait è stato il primo episodio senza Rick e la sua cricca, anche perché, come avevo scritto la scorsa puntata, la carta peste bubbonica si è esaurita. Non c'è modo di sviluppare la trama dell'epidemia, non si può combattere, non si può fermare, a meno che Hersel non diventi taumaturgo, quindi gli sceneggiatori rimarrebbero bloccati con episodi causali e ripetitivi. I morti, i morenti e gli immortali della prigione. Quindi concentrandosi sull'evoluzione del Governatore-Brian-Governatore si è voluto cambiare totalmente passo, anche se pare che la cosa non sia stata poi così attentamente meditata.


Non so esprimere un giudizio sull'episodio. L'ho guardato, è finito e non ne ho ancora capito lo scopo. Se era una semplice puntata di passaggio per introdurci alla pioggia di merda che verrà, è bene. Ci sono state diverse puntate incentrate sullo sviluppo dei personaggi, ma questa è stata la peggiore. La figura del Governatore continua ad avere un che di interessante e accattivante, data la sua latente pazzia, ma la storia è davvero mal raccontata.

Nel senso che quello che non si riesce a capire se quella del Governatore sia una specie di redenzione oppure no. Probabilmente si è voluto fare un confronto tra Rick, che è un uomo che vuole disperatamente essere un contadino, ma in realtà è un poliziotto, e Brian, che invece è solo uno stronzo che fa finta di essere un contadino. Entrambi i personaggi sono ricchi di sfumature, ma sappiamo bene che Rick ritorna sempre alla luce, il Governatore invece è ineluttabilmente attratto dal lato oscuro. Rick vuole ristabilire uno straccio di civiltà, il Governatore vuole costruire un impero. Dunque siamo ritornati al punto di partenza. E di conseguenza il Governatore deve morire, perché se Rick estromette dal gruppo Carol perché non può più fidarsi di lei, è impensabile che passi sopra alle azioni del Governatore. Dopo tutto questo speculare io mi chiedo, perché perdere così tanto tempo sulla caratterizzazione di un personaggio che sarà fatto fuori entro un paio di puntate? Perché il Governatore deve morire, ed è meglio che muoia prima che poi. 

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