venerdì 19 aprile 2013

State Buoni Che Devo Farmi la Piega



Artgerm, all'anagrafe Stanley Lau, ha deciso che era tempo di rinnovare il look delle eroine DC, che c'avevano quei tagli così fuori moda ed erano vestite con degli straccetti manco firmati.

Le nuove versioni dei 52 personaggi si ispirano alle riviste di moda tanto popolari tra le fashion victim e dunque da oggi in poi Artgerm potrebbe fregiarsi del nome di visagista più che di illustratore. L'artista ha poi dichiarato, senza provare un briciolo di vergogna, che Wonder Woman, dall'alto della sua prima pagina, potrebbe dire: "Si, sono una gran gnocca, ma se mi girano ce la faccio ancora a prenderti a calci in culo".

Per nostra fortuna Lau è oberato di lavoro e per il momento non potrà lavorare ancora a questo progetto, ma fatto sta che almeno tre ce le ha belle che rovinate. Ma soprattutto, ne sentivate sul serio il bisogno? 
Gli abitini risicati ce li avevano già, cosce al vento e puppe che combattono contro le tutine troppo attillate, quindi la carica erotica era senza dubbio assicurata. Tutti gli altri aspetti del carattere, quindi la forza (quella d'animo e quella fisica), il coraggio, la paura contribuivano a renderle ancora più cariche di sensualità. Invece quello che viene fuori da queste tavole è una Barbie e una barbarie, sono state private di ogni altra peculiarità e dunque hanno perso tutta la loro verve a discapito di un nuovo taglio di capelli. Le eroine non devono solo essere rimirate, che tanto ci sono già Paris Hilton e i suoi chiwawa, devono essere adorate e soprattutto temute. Insomma la poverezza umana è riuscita a fare mercimonio anche delle super eroine.

Chi altro metterà in copertina? Spero di vedere al più presto Superman con i mocassini rossi, il panama e una camicia hawaiana.

E queste sono le altre due copertine.

Sono bionda e ho le tettone, serve che faccia altro?

Sono una donna di successo, ma non per questo trascuro il mio aspetto fisico.

Fonti:
http://geektyrant.com/news/2013/4/18/justice-magazine-portraits-by-artgerm.html

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