Sono circondato da scemi. |
Puntata noiosa, che la devono smettere di spiattellare una serie infinita di avvenimenti senza un minimo di brio, è una serie tv e senza il giusto numero di tette e morti ammazzati e suspance uno va a finire che per il fastidio si ammazza di fonzies.
Cominciamo con Jaime Lannister, che a quanto pare ha iniziato a fare la lagna e non ha intenzione di smettere a breve. Piangendo come un pupo, confessa a Brienne che lui in fondo ha cercato di salvare quel picchiatello di Aerys, ma poi proprio non ha potuto fare a meno di ammazzarlo perché minacciava di bruciare la città tutta e lui c'aveva a cuore la sorte dei poveri bimbi di Approdo del Re. E Ned Stark è arrivato proprio nel momento esatto in cui stava boriosamente seduto sul trono di spade (le casualità della vita) e l'ha guardato torvo, perché non ha colto il conflitto che albergava nel suo cuore puro di Sterminatore di Re. E io adesso mi chiedo con che coraggio un Lannister si lamenta dell'aspro giudizio di uno Stark. Loro sono i profittatori e gli Stark sono i giusti e dunque un lupo ha tutto il diritto di sentenziare sul comportamento di un leone con le mani ancora lorde di sangue. Voler far passare Jaime Lannister per un puro è una vergognosa forzatura. Ecco.
Il povero Robb, oltre a dover aver a che fare con quelle sfracassa zebedei di mugliera e mamma, c'ha pure da pensare al valorosissimo Lord Rickard Karstark, che pensa bene di vendicare la morte dei suoi figli uccidendo due ragazzini Lannister disarmati che probabilmente manco l'hanno mai visto lo Sterminatore di Re. Degno figlio di Ned Stark, Robb ha il fottutissimo dovere morale di giudicare Karstark quale assassino, eseguendo egli stesso la condanna, perché così gli ha insegnato papà e così è giusto. Le persone integre moralmente devono rispondere alla propria coscienza e non ai propri interessi, e dunque Robb ragiona da uomo retto e non da stratega, perché quella è la sua natura e non si può, in nessuno modo, condannarlo per questa decisione.
Pietoso più che commovente il discorso di Gendry, che in questa puntata pare c'abbiano tutti un moto di rivolta verso le ingiustizie della vita. E' stato al servizio di altri uomini per tutta la sua (breve) esistenza, provando terrore e indicibili umiliazioni e adesso vuole far parte della fratellanza senza bandiere che là non c'ha signori e sono tutti suoi fratelli di sangue. Ciao ciao Gendry, a me non mancherai.
Intanto Daenerys se ne va in giro con il suo numeroso esercito di soldati senza macchia, e io ancora mi chiedo che cosa gli dia da mangiare. Tra questi c'è Verme Grigio, appena salito al comando, che vuole fortissimamente mantenere il suo nome, perché è quello il nome di merda che portava quando la madre dei draghi lo ha reso un uomo libero. Segue espressione accigliata di Daenerys che pensa 'sti cazzi. Quindi anche qua una svalangata di buoni sentimenti e riconoscenza aggratis, che tanto pure lei ti manderà al macello, caro Verme Grigio.
Giornata di confessioni scottanti per Ser Barristan, rammaricato per aver servito per quasi tutta la sua vita una serie di sovrani pazzi ed ubriaconi e puzzolenti, ma pare che un uomo d'onore debba mantenere i suoi voti e quindi siamo a posto così. In realtà non è che tenga proprio fede ai suoi giuramenti, tant'è che si stufa e decide di servire qualcuno di più meritevole, qualcuno che conosce da ben dieci minuti, e intanto Jorah Mormont un po' si agita e si chiede se il vecchiaccio sa che spiava Daenerys per conto di Re Robert. Ah!
Lady Olenna zittisce Tyrion, che per un attimo ho anche pensato che lo prendesse a cinquine in faccia. Il regno ha bisogno di distrarsi e il matrimonio dello scemo deve essere in pompa magna e questo è quanto e io adesso me ne vado e tu caccia fuori i soldi. Finito.
Stannis ancora una volta fa la figura dello scemo, sembra che ogni sua decisione sia costretta da un fantomatico deus ex machina. Prova rimorso per aver giaciuto con Melisandre e non riesce a recuperare il rapporto con la moglie Selyse, questo probabilmente perché è sposato con una pazza furiosa che c'ha i feti nella formalina. L'analisi fatta sulla figura di Stannis è, secondo me, estremamente superficiale, in realtà è un personaggio ben più complesso e più forte di quanto non appaia nella serie, non è l'inanimato burattino della donna rossa, la sacerdotessa rappresenta per lui il mezzo, è lei lo strumento, e Stannis la usa per arrivare al suo obiettivo. Inoltre non c'è scritto da nessuna parte che moglie e figlia siano costrette al buio di una torre. Gli sceneggiatori stanno pisciando un po' troppo fuori da vaso.
Il duello tra Lord Beric Dondarrion e il Mastino mi ha lasciato l'amaro in bocca. Sandor ha la meglio nello scontro e quindi è libero di andare e fare strazio del corpo di chiunque incontri per la sua strada. Anche in questo caso il destino di Sandor Clegane è deciso dagli dei, e mi sembra una risoluzione un po' semplicistica, si vede che cicciobombo Martin proprio non sapeva come uscirne fuori dignitosamente. La fratellanza senza bandiere ha la possibilità di fare la cosa giusta ma decide di affidarsi al volere di dio. Bah.
L'agente in incognito Jon Snow deve conquistare la fiducia dei bruti ed è costretto a dar loro un paio di informazioni, che quelli già sentono puzza di cacca. Dopo di che perde la verginità e tutti scopriamo che negli anni poi, un qualcosa l'ha imparato.
E poi tenerezza senza fine quando appare Davos. Ho dovuto trattenermi dal piangere quando il cavaliere delle cipolle confessa affettuosamente alla piccola dolce Shireen di essere un traditore. E io dico solennemente che Davos non ha in nessun modo rotto il suo giuramento di fedeltà verso Stannis, ma ha agito secondo coscienza e tutto quello che ha fatto è stato fatto per il bene del suo re. Davos è un uomo umile che non conosce cattiveria e ipocrisia e il legame che ha con la zuccherosa Shireen ci dice quanto sia innocente e pura la sua anima.
La povera Sansa è sempre più ostaggio di grandiose teste di cazzo e inizia a farmi una pena infinita. Se la scambiano nemmeno fosse un cavallo, e questa volta è il turno dei Lannister, Sansa dovrà sposare Tyrion, e le va grassa, che almeno non le mena come quell'imbecille di Joffrey.
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