La Gargoyle ha pubblicato Sherlock Holmes e il morbo di Dracula, primo romanzo pastiche, che il pastiche va alla grande, del giornalista Stephen Seitz, appassionato e profondo conoscitore delle opere di Sir Arthur Conan Doyle.
Nell'estate del 1890 Mina Murray decide di rivolgersi a Sherlock Holmes perché rintracci il fidanzato Jonathan Harker, recatosi in Transilvania per concludere una vendita e poi scomparso. L'investigatore e il suo fido dottor Watson si recano dunque al castello del conte per poi scoprire che il nobile altro non è che un vampiro, e mica un vampiro alla Twilight, c'hanno a che fare con il principe delle tenebre. Sherlock poi subisce l'attacco di tre vampiresse fameliche e una strana malattia si fa largo in lui, i suoi denti si stanno allungando assottigliandosi, cosa sarà mai?. Il sapiente Watson però riesce a debellare il morbo con un paio di impacchi e qualche sanguisuga. Rientrati in patria scoprono che il Conte Dracula è sbarcato sull'isola, grazie all'alleanza con il professor Moriarity. Il mondo tutto è minacciato da questo terribile incontro di menti del male. Ce la farà Sherlock a combattere il suo più acerrimo nemico in combutta nientepopodimeno che con Nosferatu?
In questo romanzo Stephen Seitz mette in gioco due personaggi assolutamente diversi tra loro, da una parte Sherlock Holmes, maestro dell'analisi razionale, che riesce a spiegare ogni evento grazie alle sie straordinarie doti logico-deduttive, dall'altra Dracula, signore dell'occulto, ambiguo e demoniaco e gioca sugli effetti che la sua presenza produce sugli altri.
Non ho ancora letto il libro, ma l'accostamento di due figure così lontane l'uno dall'altro mi incuriosisce, credo che proprio che dovrò rinunciare alla sbronza del venerdì sera per leggere un po'.
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