lunedì 9 settembre 2013

George Eastman


George Eastman nasce a Genova nel 1942 come Luigi Montefiori, giovanissimo arriva al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, cimentandosi inizialmente in ruoli classici. Al cinema però interpreterà ben altre parti. 


Grazie al fisico statuario, raggiunge quasi i due metri di altezza, e ai tratti duri del viso inizia la sua carriera interpretando spesso ruoli da cattivo, recita quindi in molti western, passando poi ai polizieschi. Ottiene anche una piccola parte in Fellini Satyricon, nel film  interpreta il minotauro. 


Nei primi anni '70 recita con Charlton Heston ne Il richiamo della foresta di Ken Annakin, per ritornare poi al western diretto da Bruno Corbucci. Nel 1973 è al fianco di Kirk Douglas nel film Un magnifico ceffo da galera, western diretto dallo stesso Douglas e da Zoran Calic.


Gli viene poi offerto di interpretare lo splendido ruolo di Trentadue in Cani arrabbiati di Mario Bava. Eastman intuisce le potenzialità di questo (nell'immediato) sfortunato film, che negli anni a venire influenzerà molti registi, soprattutto stranieri. In seguito Eastman collabora con Pupi Avati, ottenendo un ruolo brillante in Bordella, film nel quale veste i convincenti panni di un marinaio prostituto.


Nel 1978 gira Sesso nero di Joe D'Amato, considerato primo film pornografico italiano. La pellicola fa parte del periodo esotico-erotico di D'Amato, cioè è il primo di una serie di film girati dal regista a Santo Domingo. Nonostante Eastman abbia preso parte a questo e ad altri del regista romano, come Porno Holocaust e Antropophagus, diventati oggi veri e propri cult, l'attore genovese non ha mai girato scene hardcore. 


Nei primi anni '80 collabora con Enzo G. Castellari, che richiede i suoi servigi in alcune sue pellicole fantascientifiche. Nel 1982 Eastman recita ne I nuovi barbari. Partecipa anche a 1990: i guerrieri del Bronx film con cui, insieme a Fuga dal Bronx e 1997: fuga da New York, Castellari si inserisce sulla scia del genere post apocalittico e sul mito dell'anarchia e della violenza nei ghetti metropolitani, prendendo ispirazione dalle meglio riuscite pellicole americane.


Nel 1983 sfrutta il successo dei film di ambientazione post atomica girando 2019 - Dopo la caduta di New York di Sergio Martino, La Guerra di ferro - Ironmaster di Umberto Lenzi ed Endgame - Bronx lotta finale di Aristide Massaccesi


Negli anni novanta lavora soprattutto per la televisione, scrivendo ed interpretando fiction come La squadra e Il Maresciallo Rocca.

Eastman durante la sua lunga carriera è stato anche sceneggiatore di molti film, il più riuscito dei quali è sicuramente Keoma, spaghetti western del 1976 diretto da Castellari. Famosa è la collaborazione, nella metà degli anni '70, con Joe D'amato. Eastman scrive infatti la sceneggiatura di Porno Holocaust, Antropophagus, Le notte erotiche dei morti viventi, Rosso sangue e Sesso nero. La maggior parte delle sceneggiature da lui scritte hanno dato però alla luce pellicole decisamente mediocri, fatte con pochi mezzi anche se traboccanti di idee quanto meno originali.

George Eastman non ha mai conosciuto la fama, ma i pochi che conoscono il suo lavoro apprezzano l'amore il divertimento e la passione per il cinema di serie B che ha saputo comunicare con le sue interpretazioni. 

Tenera (non c'è altro aggettivo più adatto) è una sua intervista rilasciata a Nocturno, nella quale racconta della prima cinematografica di Antropophagus e di come i pochi presenti in sala siano fuggiti urlando, disgustati dalla famosa scena del feto divorato:

Eravamo io e Claudio Bernabei e un'altra coppia davanti al Cinema Metropolitan di Roma, prima visione d'estate, quattro persone in sala, c'erano solo questi due davanti, che per un po' si dimenano, ma stanno zitti, seguono il film. Quando arriva la scena del coniglietto strappato dal ventre, si sono alzati con un moto di disgusto, non mi ricordo cosa hanno detto, e se ne sono andati e il resto del film ce lo siamo visti solo io e Bernabei da soli...il film è rimasto su due giorni. Vabbè...ma era una cosa invedibile.

...io mi sono divertito anche lì perché la scena del fetino, Serena Grandi, più erano truculente le scene più ci divertivamo, ma ad essere sinceri, dire che era un bel film...non lo possiamo dire. 

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